Dai salotti ai macelli

24/11/2018  17:00

Università
Corso Strada Nuova 65, Pavia
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Corso Strada Nuova 65, Pavia

Sabato 24 novembre 2018, alle ore 17.00, presso l'Aula Scarpa dell'Università degli Studi di Pavia (Strada nuova 65), si terrà l'incontro "La tubercolosi nei libri: dai salotti ai macelli".

Lo scrittore Giorgio Scianna e l'attore Davide Ferrari racconteranno i diversi toni in cui le tematiche poetiche e sociali legate alla tubercolosi sono state declinate nella letteratura. Il dialogo messo in scena evidenzierà il corto circuito tra gli scritti più borghesi e formali, come quelli di Gozzano e Dumas, e i testi più realistici o che 'si sporcano le mani' col sangue e la denuncia sociale, come i racconti di Upton Sinclair de "La giungla".

La tisi è una "malattia letteraria" come poche altre: sia per il vasto numero di artisti, scrittori e poeti che ne furono affetti e ne morirono, sia per il numero di testi che riguardano l'argomento. Nell'Ottocento, sotto il nome 'mal sottile' o 'mal di petto', la tubercolosi costituì il morbo del secolo, portando a morte, oltre a milioni di persone, musicisti come Chopin, poeti come Alfred de Musset, ma anche i crepuscolari Guido Gozzano, malato di tubercolosi polmonare e Sergio Corazzini.

Anche gli Scapigliati usarono spesso la tisi come motivo ricorrente della loro ispirazione: tra questi Vittorio Salmini che dedica la sua poesia A una morta naturalmente malata di tubercolosi.

Malattia sociale per eccellenza si alimentava oltre che delle vecchie ingiustizie tra le classi anche di quelle acquisite dalla recente rivoluzione industriale con lo sfruttamento esagerato della classe operaia nelle fabbriche, le donne e fanciulli sfruttati in modo forsennato fino a notte fonda in ambienti di lavoro insalubri.

Giorgio Scianna e Davide Ferrari hanno scelto brani di diversi autori, di estrazioni sociali differenti, che, dalla narrativa alla poesia, hanno scritto di questa malattia. Si passa dai salotti dei romantici ai macelli di Chicago de La Giungla di Upton Sinclair, esplorando anche il tema del folclore legato alla malattia: per il perenne stato febbrile, il pallore, per l'apparizione del sangue, tale morbo sembrava stabilire intense consonanze non solo con il sentire romantico proprio del secolo ma anche con il sentimento popolare che si alimentava di "sentito dire" e leggende, fino a trovare consonanza tra la malattia e il vampirismo.

Un viaggio che parte dall'Illinois e arriva dalle nostre parti, perché la tubercolosi ha attraversato i paesi e le sue storie sono dappertutto, anche a Pavia, che lo scrittore Salvatore Satta ha addirittura trasformato in un personaggio dentro un suo romanzo.

Sabato 24 novembre l'evento sarà anticipato alle ore 15.45 da una visita guidata gratuita alla mostra alla scoperta degli strumenti originali ideati da Forlanini, tra cui anche l'apparecchio per indurre il pneumotorace artificiale, documenti originali vergati dal clinico, volumi attestanti il profondo segno lasciato dalla tubercolosi nella letteratura e nell'arte, esempi grafici delle campagne antitubercolari e la testimonianza video di una giovane artista che, ispirata dalla malattia da poco sconfitta, nel 2017 ha esposto le sue opere nella sede dell'Organizzazione Mondiale della Sanità di Ginevra.

L'appuntamento di sabato fa parte di una serie di incontri correlati alla mostra "Il Morbo di Violetta: Carlo Forlanini e la prima vittoria sulla tubercolosi", visitabile fino al 23 marzo 2019 presso il Museo per la Storia dell'Università di Pavia.

Sabato 26 gennaio 2019 alle ore 17.00 avrà luogo l'incontro "La tubercolosi. Uno spettro del passato tornato alla ribalta" con la microbiologa Giovanna Riccardi (Università di Pavia).

Sabato 23 febbraio 2019 alle ore 17.00 Paolo Mazzarello (Università di Pavia), scrittore e storico della medicina, presenterà la figura del grande clinico e la sua importante eredità scientifica nell'incontro dal titolo "Carlo Forlanini".

Sabato 23 marzo 2019 alle ore 16.30 vi sarà infine l'appuntamento con Salvatore Mangione (Jefferson University, Philadelphia) dedicato agli amanti dell'opera dal titolo "L'ultimo respiro: l'evoluzione della tubercolosi nella storia dell'opera".

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