Una volta nella vita di Marie-Castille Mention-Schaar

30/08/2016  21:30 -  23:30

30/08/2016

Accessibile
Eventi per: Per tutti0-99
Una volta nella vita di Marie-Castille Mention-Schaar

Info

Rassegna "Cinema sotto le stelle"
Prezzo ingresso: Biglietto Intero euro 5, Ridotto euro 4, Studenti under 26 euro 3

Organizzato da

Teatro Fraschini
Telefono: 0382 371201
E-mail: gsollazzi@teatrofraschini.org

SCUOLA & SOCIETA'

Martedì 30 agosto 2016 ore 21.30

Una volta nella vitaUna volta nella vita (Les héritiers)

Regia Marie-Castille Mention-Schaar,
interpreti Ariane Ascaride, Ahmed Dramé, Noémie Merlant, Geneviève Mnich, Stéphane Bak, Wendy Nieto, Aïmen Derriachi, Mohamed Seddiki, Naomi Amarger, Alicia Dadoun, Adrien Hurdubae, Raky Sall, Amine Lansar, Koro Drame´, Xavier Maly,
origine Francia 2014, durata 105'.

Un liceo, degli adolescenti, il processo difficile ma imprescindibile di trasmissione del sapere.

Un film davvero riuscito su come dovrebbe essere la scuola oggi e sempre: il luogo dove si insegna come e a che cosa pensare.

Nella periferia di Créteil, a sud-est di Parigi, le etnie e le differenti confessioni religiose sembrano concentrarsi pericolosamente. Al liceo Léon Blum poi c'è una classe multiculti in cui ogni componente sembra avercela con tutti gli altri. Il preside ed il corpo docente sono disperati. Solo la prof. di storia, Anne Gueguen, sembra avere un dialogo con questi ragazzi. Eccola allora, contro il parere di tutti e inizialmente scoraggiata dagli studenti stessi, scegliere proprio la classe più inquieta, anziché l'omologa europea, per partecipare al concorso nazionale della Resistenza e della Deportazione (CNRD) indetto dal Ministero della Pubblica Istruzione. Questo incontro con la memoria della Shoah avrà un impatto indimenticabile sulla vita e sul comportamento di questi giovani.

Ahmed Dramé si chiama, al di là della finzione, il giovane che si è messo in contatto con la regista Marie-Castille Mention-Schaar e che ha rievocato, con e per lei, quello straordinario anno di liceo. Un'esperienza reale di un vero concorso letterario a soprattutto un autentico stimolo per cambiare vite che sembravano segnate dal loro esordio. E se ne' La classe di Cantet gli strali erano contro un potere cieco e sordo che negava l'amore e voleva sempre e comunque avere l'ultima autoritaria parola sugli allievi, qui è la professoressa che insegna con successo l'esatto contrario: cercare e trovare un modo di esprimersi, che non ci conduca alla trappola terribile del me-ne-frego, ma fermi quelle stesse parole, di fronte all'indicibile, per far posto ad un silenzioso rispetto. Ecco. Quando, nel museo dell'Olocausto, le ragazzine stesse dicono con un filo di voce che hanno deciso di rimanere, che l'altro impegno è rimandabile mentre questo no, ecco, in questa scena il film arriva al suo obiettivo. Conquista la sua vocazione didattica, e la supera anche. E se la partecipazione al progetto di una grande attrice come Ariane Ascaride fa la differenza, Una volta nella vita ha uno scarto altrettanto importante, quando finzione e realtà si incontrano. È il momento in cui l'ex deportato Léon Ziguel parla al gruppo di studenti degli attori e delle comparse. In quel preciso istante, girato per forza in una sola ripresa, la finzione che struttura il film e la realtà storica da cui il film si sostanzia, raggiungono la simbiosi e la classe si apre ad “accogliere” il pubblico tutto, sia in sala che altrove.

Ritratta con ottimismo e speranza, l'istituzione scolastica è origine e destinatario ideale di questo film. Restituito tra mille problemi alla sua funzione primaria, rendersi centro di trasmissione, non solo del sapere, ma ancor più del saper imparare, l'insegnante deve lottare contro apatia,  disinteresse, conflittualità e individualismo. Le sue armi sono deboli. Ma forse che puntare davvero in alto non è (sempre) l'unico modo per provare a vincere?

Problematico e ottimista.


In caso di maltempo la proiezione verrà annullata e recuperata in autunno presso il Cinema Politeama.