The Revenant di Alejandro González Iñárritu

30/07/2016  21:30 -  23:30

30/07/2016

Accessibile
Eventi per: Per tutti0-99
The Revenant di Alejandro González Iñárritu

Info

Rassegna "Cinema sotto le stelle"
Prezzo ingresso: Biglietto Intero euro 5, Ridotto euro 4, Studenti under 26 euro 3

Organizzato da

Teatro Fraschini
Telefono: 0382 371201
E-mail: gsollazzi@teatrofraschini.org

SPERANZA

Sabato 30 luglio 2016 ore 21.30

Revenant - Redivivo (The Revenant)

Regia Alejandro González Iñárritu,
interpreti Leonardo DiCaprio, Tom Hardy, Domhnall Gleeson, Will Poulter, Forrest Goodluck, Paul Anderson, Kristoffer Joner, Joshua Burge, Lukas Haas, Brendan Fletcher, Duane Howard, Arthur Redcloud, Melaw Nakehk'o, Brad Carter, Kory Grim, Robert Moloney, Christopher Rosamond, McCaleb Burnett, Grace Dove,
origine USA 2015, durata 156'.
       

Hugh Glass deve vendicarsi di due uomini che lo hanno derubato e abbandonato dopo che è stato ferito per colpa di un orso. Ai confini del mondo Iñárritu e le sue idee registiche sepolte sotto la neve. Essenziale e grandioso.

Sono gli anni venti del 1800. Soldati, esploratori, cacciatori di pelli, mercenari esplorano i territori ancora sconosciuti d'America per denaro. Glass è lo stalker, l'uomo che meglio di tutti gli altri  conosce la terra in cui si sono spinti. Il suo compito è riportare la compagnia al forte e tutto ciò che lo preoccupa è proteggere suo figlio, un ragazzo indiano. Lo scontro con un grizzly lo lascia in fin di vita. Fitzgerald, il più tronfio della compagnia, si offre di restare per seppellirlo, ma in realtà lo tradisce orribilmente. Il desiderio di vendetta rimette in piedi Glass e da inizio ad un'odissea leggendaria.

Un progetto altrui, che in prima battuta doveva essere di John Hillcoat. Un film essenziale e molto diverso dagli arabeschi formali cui Iñárritu ci ha abituato. Un lavoro che affonda la lama niente meno che nell'intimo sentire, nella natura dell'uomo.

Un universo manicheo, con la neve che gela e con il fuoco che scalda. Con il rispetto della parola data e con il tradimento. Soprattutto con due idee di uomo. Quella incarnata da Glass e quella rappresentata da Fitzgerald, per cui Dio è uno scoiattolo, che compare al momento opportuno, e che va divorato in fretta, senza perdere tempo a pensarci.

Una prova d'attore quasi muta e d'avanguardia, ardite pratiche chirurgiche quanto gastronomiche, agony, pain (love it, come recitavano i cartelli nei titoli di testa di The silence of the lambs, altro film sul patire che fa crescere) il dolore fisico e quello dell'anima. 

Un cuore narrativo pulsante, di cui ci innamoriamo a poco a poco, resta basilare, primitivo come l'ecosistema geografico e umano in cui è ambientato. Estetica e sangue (misto), natura (e western iperrealista), immaginario sentimentale e filosofico sopra le righe.

Tra Werner Herzog e Terrence Malick il messicano Alejandro González Iñárritu sceglie una terza via. In cui la scarna interpretazione ben si coniuga ad un territorio grandiosamente ostile. Meglio, in cui l'uomo non c'entra nulla.

3 premi Oscar, 3 Golden Globe, 5 BAFTA.

Potente e riconosciuto.


In caso di maltempo la proiezione verrà annullata e recuperata in autunno presso il Cinema Politeama.