Il figlio di Saul di László Nemes

05/07/2016  21:30 -  23:30

05/07/2016

Accessibile
Eventi per: Per tutti0-99
Il figlio di Saul di László Nemes

Info

Rassegna "Cinema sotto le stelle"
Prezzo ingresso: Biglietto Intero euro 5, Ridotto euro 4, Studenti under 26 euro 3

Organizzato da

Teatro Fraschini
Telefono: 0382 371201
E-mail: gsollazzi@teatrofraschini.org

LE SCUSE DI DIO

Martedě 5 luglio 2016 ore 21.00

Il figlio di Saul (Saul Fia)

Regia László Nemes,
interpreti Géza Röhrig, Levente Molnar, Urs Rechn, Sandor Zsoter, Todd Charmont, Björn Freiberg, Uwe Lauer, Attila Fritz,
origine Ungheria 2015, durata 107’.

Presentato al Festival di Cannes 2015, Son of Saul vince il Gran Premio Speciale della Giuria, il BAFTA come miglior film dell'anno, l'Oscar come miglior film straniero. Č il film d'esordio del regista ungherese László Nemes. Un incubo a occhi spalancati. Un lungo sofferto immancabile piano sequenza in cui un padre, sconfitto dalla vita non vuole arrendersi alla morte. 

Ottobre 1944. Saul Ausländer č un ebreo ungherese deportato ad Auschwitz-Birkenau. Reclutato come sonderkommando, Saul č costretto ad assistere allo sterminio della sua gente e ad avere un parte nel loro ultimo viaggio. Isolati dal resto del campo, assoldati per rimuovere i corpi dalle camere a gas e poi cremarli, i sonderkommando sono testimoni dell'orrore e decisi a sopravvivervi. Ma che succede se un giorno Saul vede (o crede di vedere) tra i corpi quello di suo figlio?

Che parte ha l'amore in questo film? Ma come? Non ve ne siete accorti? Questo film č innervato dall'amore. L'amore di un padre per un presunto figlio. L'amore verso il bene quando nulla ti incoraggerebbe a provarlo, l'amore, l'attaccamento verso la vita da parte di chi non avrebbe nessun motivo per amarla.

“La vocazione di un film che parla di Shoah č quella di essere discusso, il rischio che corre č quello di essere contestato”. Cosě il grande regista della Nouvelle Vague Jacques Rivette. Ma non dimentichiamo la visione di Shoah, il film monumentale che ha arricchito una passata edizione di Sguardi Puri, o i contributi teorico-critici de’ Le travelling Kapo, che animano spesso le mie lezioni al Liceo. Come si racconta l’abominio? Come rendere conto dell'universo concentrazionario senza sottostimarne l'orrore? Quale linguaggio utilizzare? Son of Saul sceglie il suo. E noi non possiamo che essergliene grati.

Di squisita relazione. Significante.

In caso di maltempo la proiezione verrŕ annullata e recuperata in autunno presso il Cinema Politeama.