Macbeth di Justin Kurzel

03/07/2016  21:00 -  23:30

03/07/2016

Accessibile
Eventi per: Per tutti0-99
Macbeth di Justin Kurzel

Info

Rassegna "Cinema sotto le stelle"
Prezzo ingresso: Biglietto Intero euro 5, Ridotto euro 4, Studenti under 26 euro 3

Organizzato da

Teatro Fraschini
Telefono: 0382 371201
E-mail: gsollazzi@teatrofraschini.org

RIVOLTA

Domenica 3 luglio 2016 ore 21.00

Macbeth

Regia Justin Kurzel,
interpreti Michael Fassbender, Jack Reynor, Marion Cotillard, David Thewlis, Elizabeth Debicki, Sean Harris, Paddy Considine, David Hayman, Maurice Roëves, Shane Salter, Lynn Ferguson, Rebecca Benson, Barrie Martin, Stephen McDade, Paul Ellard, James Michael Rankin, Ross Anderson,
origine Gran Bretagna 2015, durata 113'.

Graphic-novel o tragedia? Il capolavoro di William Shakespeare rivisitato in forme moderne dai produttori de' Il discorso del re e Shame. Grande impatto visivo, rigore e rispetto del canone. Esteticamente notevole, storicamente accurato.

Macbeth è un valoroso condottiero, che non resiste al fascino del potere e auto-avvererà la profezia che lo vorrebbe futuro re di Scozia. Istigato dalla moglie, ancora più ambiziosa di lui, Macbeth dovrà dapprima eliminare il reggente, ma una serie di delitti sempre più efferati, lo renderanno schiavo di mille dubbi e paure. Il mostro creato da Lady Macbeth è ormai totalmente fuori controllo.

Trama complessa, fatta di tanti livelli, in questo riuscito adattamento per il cinema del dramma shakespeariano. Ma il vero punto di forza del film sta proprio nella sua brevità. I dialoghi del grande bardo sono infatti conservati con amore nella loro icastica interezza e ricca complessità.

E se Michael Fassbender riesce a trasmettere, con la sola forza dello sguardo, le tante facce della metamorfosi dell'eroe, da strenuo combattente, ad arrampicatore affamato di potere, a tiranno spietato, Marion Cotillard è una Lady Macbeth apparentemente angelica ed in realtà luciferina. Da madre frustrata, forte di un inespresso impulso materno, gioca la carta della sensualità,  utilizzandola per influenzare in profondità e senza problemi il “povero” e succube consorte.

Certo, non cercate Welles, Kurosawa o Polanski in Kurzel. Canonico, rigoroso, piano e diretto il suo cinema non mira ad aggiungere nulla, sullo schermo, che già non ci sia sulla pagina. Ma se non si è dei geni del calibro di Shakespeare varrà la pena poi di rischiare?

Ambizioso, suggestivo, folle e  formidabile, in una parola: classico.

In caso di maltempo la proiezione verrà annullata e recuperata in autunno presso il Cinema Politeama.