Il Ponte delle spie di Steven Spielberg

19/06/2016  21:00 -  23:30

19/06/2016

Accessibile
Eventi per: Per tutti0-99
Il Ponte delle spie di Steven Spielberg

Info

Rassegna "Cinema sotto le stelle"
Prezzo ingresso: Biglietto Intero euro 5, Ridotto euro 4, Studenti under 26 euro 3

Organizzato da

Teatro Fraschini
Telefono: 0382 371201
E-mail: gsollazzi@teatrofraschini.org

DECISIONE

domenica 19 giugno ore 21.30

Il ponte delle spie (Bridge of Spies) 

Regia Steven Spielberg, interpreti Tom Hanks, Mark Rylance, Amy Ryan, Sebastian Koch, Alan Alda, Billy Magnussen, Eve Hewson, Austin Stowell, Domenick Lombardozzi, Michael Gaston, Stephen Kunken, Peter McRobbie, Marko Caka, Joshua Harto, Burghart Klaußner,
origine USA 2015
durata 140'.

Il premio Oscar Tom Hanks è James Donovan in un film di scottante attualità, decisamente consapevole del suo ruolo nella società, oggi.

A Brooklyn nel 1957 Rudolf Abel è un pittore di ritratti e di paesaggi che viene arrestato con l'accusa di essere una spia sovietica. La democrazia chiede che venga processato, nonostante  la Guerra Fredda lo abbia già decretato come nemico. Il processo però dovrà essere spedito. Sancire i diritti costituzionali USA e chiudersi con una sicura condanna. Proprio per questo la scelta dell'avvocato cade su James B. Donovan, un legale assicurativo. A questo punto Donovan, inaspettatamente e facendosi parafulmine per l'odio di sua moglie, del giudice incaricato e di tutta la società contemporanea, prende a cuore la difesa di Abel, proprio mentre un aereo spia americano viene abbattuto dai sovietici e il tenente Francis Gary Powers è tenuto prigioniero in Russia. La CIA propone uno scambio e lo stesso Donovan sarà incaricato di lavorare alla debole possibilità  di una trattativa.

Un'introduzione alla Hitchcock, il muro in Germania che divide l'Ovest dall'Est, il Donovan di Hanks perfetto uomo comune: cappotto, cappello, ombrello. Ma in che epoca siamo finiti? E soprattutto in quale film?

Spielberg ama “giocare” col suo pubblico. Un protagonista che non esercita la giustizia, ma vive la dimensione di uomo giusto. E che stupisce il suo assistito non volendo sapere la verità sul suo caso:  "Servirebbe?" No. Per lui, che ha già “salvato il soldato Ryan”, ogni uomo è imperdibile, ogni vita preziosa. Per Donovan Abel prima che una spia, un russo, un nemico, è una persona. E come tale merita tutta l'attenzione, tutta la cura, tutta l'amicizia, tutto l'amore possibile. Una scelta di campo. Fatta una volta per tutte. Come quella di Spielberg, il demiurgo-regista creatore di questo film.

Non conta quello che di te penseranno gli altri, dirà Donovan al soldato Powers nel finale, ma "quello che sai tu".

E come non pensare, riguardo alla trama de' Il ponte delle spie, ai tanti sospetti di oggi, alle intercettazioni impaurite o piegate a far dire qualcosa di proibito, ai tanti uomini fatti coincidere col loro credo, con il colore della loro pelle, il loro abito o con il paese dal quale provengono?

Questo è cinema che mette insieme alta espressione artistica ed una corretta visione del mondo. Quante volte ultimamente vi è capitato lo stesso? Politico, fulminante, straordinario.

Non semplicemente “classico”.

 

In caso di maltempo la proiezione verrà annullata e recuperata in autunno presso il Cinema Politeama.