Dialoghi in Musica: Ilaria Abruzzi, pianoforteLa città come palcoscenico

21/06/2021  21:30

Castello Visconteo
Piazza Castello, Pavia
Accessibile
Dialoghi in Musica: Ilaria Abruzzi, pianoforte

Organizzato da

Comune di Pavia - Assessorato alla Cultura
Telefono: 0382.399302
E-mail: cultura@comune.pv.it
 
Castello Visconteo
Piazza Castello, Pavia

Il primo concerto della rassegna Dialoghi in Musica, a cura del Comune di Pavia e dell'Associazione Culturale Giorgio Radicula, si terrà lunedì 21 giugno alle ore 21.30 nella magnifica cornice del Castello Visconteo di Pavia.

Protagonista del recital è la pianista cremonese Ilaria Abruzzi, giovane interprete in procinto di laurearsi presso il Conservatorio Nicolini di Piacenza.

Ilaria ha al suo attivo numerosi concerti e diversi riconoscimenti in concorsi d'esecuzione musicale, sia come solista che in gruppi di musica da camera e ha partecipato alle masterclass di importanti pianisti del panorama internazionale quali Davide Cabassi, Tatiana Larionova, Giuseppe Albanese, Christa Butzberger, Yaron Rosenthal Vincenzo Balzani, Olaf John Laneri e Alessandro Marangoni.

Il programma mette a confronto due compositori spesso accomunati per affinità artistica ma in realtà assai diversi tra loro: Claude Debussy e Maurice Ravel.

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I Préludes di Debussy sono ritenuti come il riferimento dell' Impressionismo benché la loro complessità e l'estrema varietà della loro scrittura renda limitativo confinarli nella definizione di musica impressionistica. "Passi sulla neve" e "La cattedrale sommersa" sono i Preludi che Ilaria propone: pagine di grande suggestione in cui le armonie e la timbrica del suono creato da Debussy sono evocative e rendono quasi superflui i titoli che Debussy pone solo al termine del brano (tra parentesi e preceduti da tre puntini), quasi a non voler definire concretamente il brano e lasciare libero l'interprete di spaziare nella propria immaginazione. Il trittico debussiano è concluso da "La plus que lente", una pagina in forma di Rondo che morbidamente si svolge su un ritmo di valzer. Scritto nel 1910, orchestrato da Debussy stesso nel 1912, è un brano di grande seduzione e sensualità. L'indicazione iniziale. Lent (Molto rubato con morbidezza), è importante per comprendere lo spirito con il quale ascoltare questo brano le cui melodie sinuose e le allusive armonie carezzano l'ascoltatore, trasportandolo in una dimensione onirica di rara eleganza.

In Ravel l'idea del valzer prosegue con i Valses nobles et sentimentales ma in una concezione portata quasi ai confini della dissoluzione. Scritti nel 1911, recano come epigrafe una frase del poeta Henri de Régnier "Le plaisir delicieux et toujours noveau d'une occupation inutile". Davvero curiosa fu la prima esecuzione, che vedeva come interprete il pianista Louis Aubert. Il Valses vennero suonati all'interno di un programma interamente composto da brani in prima esecuzione assoluta i cui compositori non erano noti al pubblico che doveva indovinarne la paternità. L'esordio non fu dei migliori e pochi riconobbero la mano di Ravel ma il passare del tempo ristabilì i valori portando i Valses nobles et sentimentales ad essere stabilmente presenti nei programmi da concerto dei grandi pianisti di tutto il mondo. Le armonie sono più taglienti e la melodia si snoda attraverso continui cambiamenti di armonia che rendono il clima assai più ironico e capriccioso ma sempre venato di malinconia. L'idea di partenza di Ravel trova fondamento nei cicli di valzer di Schubert (34 Valses sentimentales D 779 e Valses nobles D 969) ma il linguaggio è del tutto personale: l'armonia si spinge ai confini dell'armonia tradizionale con esperimenti di bitonalismo in cui la mano sinistra del pianista suona in una tonalità diversa da quella in cui sono al mano destra. Conclude il programma la Sonatina il cui titolo non deve far pensare da una versione "ridotta" di una composizione di maggior ampiezza. Composta per partecipare ad un concorso (indetto da una rivista musicale nel 1905) trova i mediato successo e viene pubblicata da Durand che diverrà l'editore di tutte le composizioni di Ravel. Si compone di tre movimenti: il primo movimento. carezzevole e melanconico ci conduce al secondo movimento, Minuetto, la cui movenza elegante è avvolta in una sonorità delicatissima. Il terzo movimento, Animé, chiude con grande vitalità e il movimento di danza che lo pervade ricorre in tutta la produzione raveliana.