Incontri con gli Autori - Gianni Biondillo

19/04/2024  18:00 -  19:00

19/04/2024

Biblioteca Mirabello Scala - Rione Scala, Piazzale Salvo d'Acquisto 5 - ingresso dalla piazza coperta, Pavia
Accessibile
Eventi per: Per tutti0-99
testo descrittivo su sfondo colorato

Info

Prezzo ingresso: Ingresso Libero sino a esaurimento posti

Organizzato da

Biblioteca di Quartiere - Mirabello Scala
Telefono: 0382461795
E-mail: bibliotecamirabelloscala@comune.pv.it
 
Biblioteca Mirabello Scala - Rione Scala, Piazzale Salvo d'Acquisto 5 - ingresso dalla piazza coperta, Pavia

Incontro organizzato con il Patrocinio dell'Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Pavia

QUELLO CHE NOI NON SIAMO

Libro vincitore del Premio Bagutta 2024

Gianni Biondillo ci regala un racconto corale di uomini e donne che presero coscienza del crollo delle false ideologie e che decisero di schierarsi nel nome della Resistenza e della libertà, spesso pagandone le conseguenze.

Ci fu una generazione di architetti che credette nel fascismo perché si illudeva fosse una rivoluzione, come quella artistica che propugnavano: il razionalismo. Combatterono una guerra ad armi impari contro l'accademismo, centralista e romano, senza rendersi conto che mentre Mussolini li ammansiva, li lodava, in realtà sosteneva un'architettura retorica ben più consona alle sue megalomanie. Milano fu la fucina di queste tensioni artistiche che guardavano all'Europa come a una liberazione dall'asfissiante passatismo provinciale del resto della nazione. Venivano da tutta Italia: irredentisti istriani come Pagano, maestri comacini come Terragni, napoletani inquieti come Persico. E poi tutti gli altri, figli del Politecnico: Figini, Pollini, Bottoni, Banfi, Belgiojoso, Peressutti, Rogers... Nelle trattorie, nei salotti, alle vernici, incrociavano poeti, galleristi, critici, artisti, e di anno in anno l'adesione al regime si faceva sempre più labile, sempre più critica. Ci pensò la Storia a fare il resto: dalle leggi razziali alla disfatta di Russia, fino al cataclisma dell'8 settembre 1943. Gianni Biondillo racconta, in un romanzo corale, la storia di uomini e donne che presero coscienza del crollo delle false ideologie e che decisero di schierarsi nel nome della Resistenza e della libertà, spesso pagandone le conseguenze: carcerazioni, torture, campi di concentramento. Il ritratto profondo di un'epoca, che ci somiglia più di quanto vogliamo ammettere.

GIANNI BIONDILLO

Architetto e saggista scrive per il cinema e per la televisione. Fa parte della redazione di Nazione Indiana. Ha pubblicato per l'Universale di Architettura diretta da Bruno Zevi, Carlo Levi e Elio Vittorini. Scritti di architettura (1997) e Giovanni Michelucci. Brani di città aperti a tutti (1999).

Nel 2001 ha pubblicato, per Unicopli: Pasolini. Il corpo della città, con un'introduzione di Vincenzo Consolo.

Il suo primo romanzo, nel 2004 per i tipi di Guanda, è Per cosa si uccide, "un tributo di riconoscenza dello scrittore verso la propria città, che viene descritta in tutte le sue molteplici sfaccettature".

Sempre per Guanda sono usciti Con la morte nel cuore (2005), Per sempre giovane (2006), Il giovane sbirro (2007) e nel 2008 la raccolta di saggi Metropoli per principianti, il saggio Manuale di sopravvivenza del padre contemporaneo, scritto a quattro mani con Severino Colombo, oltre all'antologia di racconti erotici al maschile da lui curata, Pene d'amore.

Del 2014 il racconto lungo Nelle mani di Dio. Un'indagine dell'ispettore Ferraro (Guanda).

Nel 2015 ha pubblicato L'incanto delle sirene. Un'indagine dell'ispettore Ferraro, nel 2016 Il giovane sbirro e Come sugli alberi le foglie, e nel 2018 Il sapore del sangue sempre con Guanda. Nel 2023 esce per Guanda Quello che noi non siamo, vincitore del Premio Bagutta 2024.

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