Ingresso del Castello Visconteo dal rivellino sud

11/03/2024  13:15

Musei Civici
Viale XI Febbraio 35, Pavia
Accessibile

Organizzato da

Musei Civici di Pavia
Telefono: 0382.399770
E-mail: museicivici@comune.pv.it
 
Musei Civici
Viale XI Febbraio 35, Pavia

L'ingresso attuale dei Musei è da viale XI febbraio, ovvero in corrispondenza del cosiddetto Rivellino. L'accesso dal lato sud è invece oggi utilizzato per i mezzi.

Entrambi costituivano gli unici attraversamenti del fossato.

La parte più esterna del rivellino sud porta una antica testimonianza dell'apparato decorativo trecentesco: una Annunciazione scolpita a rilievo nell'arcata del portalino***.

Sui conci dell'arco del portale si notano segni incisi come "i" e "V": fanno parte dei segni lasciati dai lapicidi*** e che, in questo caso, dovevano indicare una sorta di mappatura per la loro collocazione.

Come per quello del lato ovest, anche qui nell'arcata più ampia bisogna immaginare un grande ponte levatoio, che si alzava e chiudeva attraverso un sistema di catene e carrucole inserite nel muro, dove si notano ancora oggi le fessure.

A sinistra dell'arcata principale, si trova un'apertura più piccola detta 'pusterla'. Anche questa aveva un piccolo ponte levatoio indipendente, che serviva alle guardie o comunque era utile in caso di emergenza in caso per un attacco o un assedio.

 

Il FOSSATO: originariamente era più profondo (di almeno 4 metri) e riempito d'acqua.

La porzione del muro del castello alla base ha una forma che si dice 'a scarpa', leggermente obliqua, importante per la difesa.

Le finestre che trovate ora lungo il fossato sono state aperte nel secolo XVIII quando, durante l'utilizzo del castello come caserma, i sotterranei erano usati come scuderie.

Attualmente, i ruderi dislocati nel fossato sono i pezzi provenienti dal crollo della Torre Civica che si trovava di fianco al Duomo, nel 1989.

Guardando le facciate esterne si capisce che il castello non assomiglia a una fortezza inespugnabile, ma piuttosto a un'abitazione raffinata. Si notano le eleganti bifore***, il bel contrasto tra il rosso del mattone e il bianco delle colonnine, le decorazioni in cotto anche lungo i merli.

I buchi che si vedono nelle mura si chiamano 'buche pontaie': servivano a inserire le travi del ponteggio durante la costruzione, ma la loro disposizione regolare ne fa un ulteriore elemento decorativo.

Le sbarre di ferro si chiamano tiranti e sono state aggiunte di recente per dare stabilità.

Le merlature avevano diverse funzioni. Erano un riparo per le guardie che facevano la ronda sui cammini. Tra un merlo e l'altro potevano esserci delle ante di legno chiamate 'ventiere' che riparavano le guardie dal vento e dal freddo e venivano chiuse a seconda delle necessità.

I merli erano anche un simbolo che nel Medioevo permetteva di capire se il signore era schierato con l'imperatore (guelfi) o col Papa (ghibellini).