"Follie Parigine" - Concerto Coro Ghislieri

01/03/2024  21:00

Teatro Fraschini
Corso Strada Nuova 136, Pavia
Accessibile
Eventi per: Per tutti0-99
immagine di tre pianoforti sul palcoscenico

Info

Prezzo ingresso: www.teatrofraschini.it

Organizzato da

Fondazione Teatro Fraschini
Telefono: 0382.3711
E-mail: biglietteria@teatrofraschini.org
 
Teatro Fraschini
Corso Strada Nuova 136, Pavia

Venerdì 1 marzo, alle ore 21.00 ritorna al Teatro Fraschini il Coro Ghislieri con la direzione di Giulio Prandi, per un concerto ispirato alla vasta produzione di Gioachino Rossini durante i suoi ultimi anni di vita. Il Concerto è dedicato al Prof. Andrea Belvedere, recentemente scomparso.

Partecipano Caterina Iora, (soprano), Marta Fumagalli, (alto), Massimo Lombardi, (tenore), Alessandro Ravasio, (basso).

Cristiano Gaudio, al pianoforte e Deniel Perer, harmonium.

Programma musicale

  • Charles Gounod - La fête de Jupiter
  • Gioacchino Rossini - La nuit de Noël
  • Gioacchino Rossini - Le depart des promis
  • Gioacchino Rossini - Preghiera
  • Gioacchino Rossini - Le chant des titans
  • Giacomo Meyerbeer - Le moine
  • Gioacchino Rossini - Salve, o Vergine Maria ***
  • Gioacchino Rossini - I gondolieri
  • Giacomo Meyerbeer - La chanson de Maître Floh
  • Camille Saint-Saëns - N. 2, Cavatina, dai Duo op. 8 Gioacchino Rossini - Ave Maria
  • Chales Gounod - La nuit
  • Gioacchino Rossini - La passeggiata

Note musicali di Giulio Prandi

Quando torna a Parigi nel 1855, Rossini trova una città radicalmente mutata rispetto ai suoi precedenti soggiorni degli anni venti e trenta. Hausmann ha trasformato la città, aprendo i grandi boulevards; la Parigi di mattoni cedeva gradatamente il passo a una nuova Parigi di marmo. Nella capitale del Secondo Impero, proclamato poco più di 2 anni prima, le classi agiate vivono nel lusso, riempiendo il loro tempo libero di svaghi, di mondanità, ma anche di arte, cultura e musica. I salotti si contendono le celebrità; l'economia fiorisce e, nonostante il governo autoritario di Napoleone III, le arti sbocciano perlopiù in libertà. Alla prima esecuzione della Petite Messe Solennelle, nel palazzo dei banchieri Pillet-Will, accorse la migliore società dell'epoca: il cardinale Chigi, messo pontificio, sedeva accanto all'ambasciatore della Sublime Porta, in compagnia di banchieri, di politici e di musicisti quali Meyerbeer, Carafa, Thomas, Auber, mentre Jules Cohen, giovane direttore israélite, guidava un vero e proprio cast di star internazionali, dal pianista George Mathias alle celebri sorelle Marchisio, soprano e contralto.

Un contesto opulento e spensierato, quindi, ma anche straordinariamente ricco di diversità e di stimoli; un miscuglio di culture e religioni nei confronti del quale nei migliori salotti ci si pregiava di esibire un atteggiamento libertario e tollerante, quantomeno all'apparenza. È in questo contesto che si trova a vivere Rossini, nella sua lunga stagione privata dopo l'abbandono delle scene; un vero crocevia d'Europa, attorno a cui gravitavano, oltre a quelli già citati, autori come Gounod, Berlioz, Bizet, Saint-Saëns e Niedermayer, amico fraterno di Rossini e ispiratore della Petite. I molti piccoli capolavori che costellano la vasta, raffinatissima, variopinta e profondamente libera produzione dei suoi ultimi anni di vita vennero da Rossini stesso definiti Péchés de vieillesse, peccati di vecchiaia.

Una produzione unica, istrionica, che costituisce l'ossatura del programma di questa sera, e che viene qui accostata ad alcuni magnifici esemplari della fiammeggiante letteratura di quel periodo. Un pianoforte e un harmonium, ovvero la formazione tipica della musica domestica parigina dell'epoca, accompagnano un ensemble vocale che, di brano in brano, assume le forme e i ruoli più diversi, passando con disinvoltura da inni religiosi, in cui appare evidente tuttavia il carattere privato, ai soggetti più fantasiosi e brillanti. Due preziosi strumenti d'epoca, di rarissimo ascolto, fanno rivivere il suono autentico delle tastiere dell'epoca, dei pianoforti che ispirarono Listz e Chopin; oltre che a sostenere cantanti, li ascolteremo anche in due brani solistici, emblematici della loro funzione nei salotti parigini del tempo.

Ne La fête de Jupiter di Gounod assumono il ruolo di piccola orchestra di casa. I grandi brani sinfonici venivano comunemente trascritti per pianoforte e harmonium: un modo per chi suonava di cimentarsi con i brani e gli autori più alla moda, e per chi ascoltava di fruire dei repertori ascoltati a teatro, in assenza di altri mezzi di riproduzione del suono – un po' come accadeva a Vienna nel XVIII secolo con gli ensemble di fiati, le Harmonie. Diverso il caso della Cavatina dai 6 duos per pianoforte e harmonium, un brano nato per questa formazione. L'inventore dell'harmonium, Alexandre-François Debain, era interessato a espandere la letteratura originale per il suo strumento in duo con il pianoforte, proprio per la grande diffusione che questa formazione aveva a Parigi. A questo scopo, commissionò a un Saint-Saëns poco più che ventenne, già autore di Tre brani per harmonium e uno dei primi a cimentarsi seriamente con questo nuovo strumento, un ciclo di 6 duetti, che vide la luce nel 1858.

La Cavatina è forse il brano più speciale della raccolta: una semplice e lirica melodia affidata all'harmonium, con il pianoforte ad accompagnarla. L'harmonium utilizzato per il concerto di stasera è un Alexandre Père and Fils del 1899 della collezione di Alessandro Venchi, mentre il pianoforte è un Pleyel coda del 1858 appartenente a Marco Barletta. La mia avventura con Coro Ghislieri in questo meraviglioso universo musicale è nata proprio al Teatro Fraschini nel 2020; ci ha portato ad eseguire e incidere la Petite Messe Solennelle, un brano che ritorna fin dagli inizi della nostra attività.

Siamo molto felici che questa sera questa avventura prosegua.

CORO GHISLIERI

SOPRANI: Maria Dalia Albertini, Argentieri Valentina, Caterina Iora, Marta Redaelli
ALTI: Giulia Beatini, Camilla Biraga, Marta Fumagalli, Angela Hyun Jung Oh
TENORI: Pasquale Conticelli, Massimo Lombardi, Simone Milesi, Niccolò Perego
BASSI: Renato Cadel, Sergio Ladu, Alessandro Nuccio, Niccolò Porcedda, Alessandro Ravasio

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