Napoli milionaria!

18/11/2022  20:30

Teatro Fraschini
Corso Strada Nuova 136, Pavia
Accessibile
Eventi per: Per tutti0-99
ATURO CIRILLO ritratto di Tommaso Le Pera

Info

Prezzo ingresso: www.teatrofraschini.it

Organizzato da

Fondazione Teatro Fraschini
Telefono: 0382.3711
E-mail: biglietteria@teatrofraschini.org
 
Teatro Fraschini
Corso Strada Nuova 136, Pavia

STAGIONE D'OPERA - NAPOLI MILIONARIA!

Debutta al Teatro Fraschini la produzione operistica che il teatro Pavese ha realizzato per la Stagione 2022/23 di Operalombardia. Lo spettacolo sarà in tournée al Teatro Sociale di Como, al Ponchielli di Cremona e al Donizetti di Bergamo.

Napoli Milionaria è la terza opera in programma al Teatro Fraschini, diretta da James Feddeck, per la regia di Arturo Cirillo.

La Prima sarà venerdì 18 novembre 2022, alle ore 20.30. Replica domenica 20, ore 15.30.

In scena un nutrito cast di giovani cantanti: Mariano Buccino (Gennaro Iovine), Clarissa Costanzo (Amalia, sua moglie), Riccardo Della Sciucca (Errico "Settebellezze") e inoltre Maria Rita Combattelli, Marco Miglietta, Francesco Samuele Venuti, Giovanna Lanza, Sabrina Sanza, Roberto Covatta, Giuseppe Esposito, Albertro Comes, Graziano Dallavalle, Pasquale Greco, Francesco Cascione, Sara Borrelli, Luisa Bertoli, Maria Paola Di Carlo, Christian Magrì.

Coproduzione dei Teatri Operalombardia: Teatro Fraschini di Pavia, Teatro Ponchielli di Cremona, Teatro Sociale di Como.

L'opera è ispirata all'originale dramma teatrale (1945), di cui era stato successivamente tratto il film omonimo (1950), con le musiche di Rota e la coppia Pasquale Miele e Gennaro Jovine interpretata da Totò e Eduardo.

Si narrano le vicende di Gennaro e Pasquale nei bassi napoletani nel '42. Tra mille difficoltà, si sopravvive anche attraverso mezzi illeciti: la moglie di Gennaro, Amalia, si mette a fare la borsa nera risolvendo i problemi economici ma trascurando marito e figli. Quando Gennaro, finita la guerra, torna a casa, trova la famiglia ricca, una tresca amorosa della moglie, un figlio imbroglione, una figlia incinta e una ammalata. Sfiduciato e disilluso, assisterà la piccola Rituccia inferma nella speranza che si possa salvare, somministrandole un farmaco inizialmente introvabile e attendendo il giorno successivo per vedere il decorso della malattia.

Al termine della propria carriera di operista, Nino Rota compone proprio Napoli milionaria! (Spoleto, giugno 1977; trasmesso in diretta da Raidue), melodramma (su libretto appositamente rielaborato da De Filippo) che incontra il favore di pubblico. La partitura di Rota, in tre atti sostanzialmente fedeli all'originale (sebbene ampiamente sfrondato), costituisce un lavoro originale nel quale vengono rifusi accanto a temi della colonna sonora del film anche citazioni da numerosi motivi composti per le pellicole di Federico Fellini. Il taglio complessivo è più cupo di quello della commedia, riflettendo l'atmosfera di grande tensione presente nell'Italia sconvolta dal terrorismo (sarà proprio Rota, con Fellini, a produrre di lì a poco, con Prova d'orchestra, 1978, la migliore riflessione artistica su quella stagione politica) mentre la scrittura musicale appare complessivamente pensata nel solco delle grandi opere pucciniane di inizio secolo (ci sono infatti esplicite citazioni alla storia della geisha Butterfly durante il duetto tra Maria Rosaria e il soldato americano che la seduce e la abbandona). Ci sono riferimenti a tanti maestri del Novecento: Prokoviev, Weill, Gershwin, Puccini, Shostakovic. E inoltre le melodie napoletane

Arturo Cirillo torna oggi a quest'opera che aveva diretto per il Festival della Valle d'Itria nel 2010. Il regista prende l'avvio dal testo teatrale, immaginando la scena come una grande stanza che muta continuamente: a volte è una trincea per richiamare la guerra, non più quella mondiale, ma quella degli anni di Piombo (la prima realizzazione avvenne a Spoleto, nel 1977), ma in certi momenti ricorda anche le azioni sceniche di Pina Bausch, mette in scena immagini legate ad una religiosità esasperata, amplificando l'apparente e ipocrita devozione. Meno naturalismo, più gioco meta-teatrale. La stanza è un elemento concreto mentre tutto attorno regna l'irreale. Nel primo atto la camera è terra di nessuno, nel secondo un grande campo di fiori, nel terzo una trincea con scheletri di una guerra non finita e la convivenza di Napoli col sogno americano.

Estratto dall'intervista di Eduardo De Filippo "Eduardo cambia il finale del testo: Napoli milionaria diventa disperata", Corrire sella Sera, 19 giugno 1977

Io non sono più d'accordo con la conclusione di Napoli milionaria alla sua uscita, cioè negli anni '44-45, quando i tedeschi ancora combattevano a Firenze. Un' epoca, quella, in cui vivevano di esaltazioni e di speranze dopo il ventennio fascista. Credevamo, allora, che ci sarebbe stata una schiarita, un ravvedimento da parte del popolo. Ma solo pochi ebbero quel ravvedimento. E così, via via l'entusiasmo, la speranza crollarono.... Se diamo uno sguardo indietro, dovremmo essere ben ciechi per non accorgerci di come fu illusoria quella speranza (...). Sarebbe stato non dico anacronistico ma ridicolo mantenere la stessa conclusione della Napoli milionaria del '44-45, quando era necessario e doveroso da parte di uno scrittore dare speranze alla gente. Perciò adesso, nel concludere il libretto, ho preferito un'altra soluzione, la più disperata, che del resto avevo già affermato nella commedia in prosa. Invece di "Ha da passa' 'a nuttata", l'ultima battuta dell'opera è: "La guerra non è ancora finita". L'ho fatto con la stessa disperazione con cui nel'47-48 scrissi Voci di dentro, dove lo zio Nicola si rifiutava di parlare affermando che "se l'umanità è sorda io posso essere muto".

Il libretto dell'opera è più amaro della commedia anche nel rapporto fra la moglie di Gennaro, Amalia, ed Enrico Settebellizze: la reciproca attrazione non sfociava nell'adulterio, qui invece sono amanti belli e buoni. Insomma: allora io ci credevo, volli addolcire la situazione con la voce della speranza. Ero in buona fede. Oggi non ci credo più. Sono in buona fede come allora.

NOTE MUSICALI di James Feddeck

Nino Rota è uno dei più grandi compositori italiani del Novecento e Napoli Milionaria, tra le sue ultime opere, rappresenta un grande traguardo. Fu infatti la stretta collaborazione con Eduardo De Filippo a ispirare Rota - maestro artigiano dell'architettura musicale e teatrale - nella creazione della musica per quest'opera potentissima, capace di rappresentare lo spettro delle emozioni umane in tutta la sua ampiezza. Napoli Milionaria si presenta come una naturale evoluzione dello stile del bel canto, ma con influenze innovative e sorprendenti: Rota sviluppa i motivi musicali di ogni personaggio lavorando drammaticamente fino all'atto finale, quando apparentemente ogni motivo è combinato l'uno all'altro, evidenziando ulteriormente la completa dissoluzione dello stato psicologico dei personaggi, che si svela davanti a noi sul palcoscenico. Pochi compositori sono stati in grado di offrire una rappresentazione così avvincente con una struttura musicale così raffinata. Come compositore, Rota è conosciuto in Italia e rispettato in tutto il mondo, eppure questo incredibile lavoro ha alle sue spalle uno storico di rappresentazioni relativamente breve negli ultimi 45 anni, e praticamente privo di vita al di fuori dei teatri italiani. È vero che la storia di Napoli milionaria è intessuta di sfumature culturali locali, ma le implicazioni più ampie di questa opera sono universali e il lavoro musicale è di altissima qualità. Non riesco quindi a trovare una ragione accettabile per questo fatto, che è per me un mistero deplorevole. È quindi con gioia e umiltà che ho accettato le responsabilità musicali di questa produzione, dono per noi di una delle figure musicali più importanti d'Italia.

NOTE DI REGIA di Arturo Cirillo

"Napoli milionaria!" è prima di tutto una gran bella commedia di Eduardo De Filippo, una commedia che quasi tutti abbiamo visto, se non in teatro in televisione, o al cinema con il grande Totò. Ma da questa storia, divenuta quasi epica, l'autore pensò pure di trarne un libretto per un'opera, musicata da Nino Rota, e che noi ripresentiamo, dopo molti anni dal suo debutto al Festival di Spoleto.

Certo nel passaggio dal testo drammaturgico al libretto d'opera varie cose mutano: la lingua che è più italianizzata, l'ironia che è meno presente, la vicenda stessa che prende risvolti diversi. Ma quello che resta inalterato è il profondo rapporto che questa vicenda ha con il teatro. In cui i cantanti sembra quasi che recitino più che cantare, e in cui la musica diviene l'elemento di maggiore narrazione, più che le parole. Ecco allora apparire la contrapposizione tra il vicolo vociante e litigioso, e l'interno di casa Jovine; ecco il bombardamento che assume caratteri quasi apocalittici; ecco l'America che arriva con tutto il suo retaggio musicale.

Così Rota attraverso De Filippo narra una vicenda tra Brecht e Tennessee Williams, in cui il Novecento c'è tutto; con il suo melò e il suo straniamento, in un gioco di generi a cui i personaggi sono volta per volta costretti a 'intonarsi'. Lo spettacolo stesso si intona a questa natura ondivaga della musica, divenendo a volte realistico, altre epico, altre ancora quasi un musical.

Ma queste forme di teatro non smettono mai di narrare la semplice e triste vicenda degli uomini alle prese con la Storia, che non sa nulla delle loro singole vicende personali; fatte di reduci inascoltati, ragazze sedotte e abbandonate, madri divenute amorali, più che immorali, figli che muoiono così per caso. E allora l'umanità più che dover «passare a nuttata» sembra che debba solo addormentarsi, cullata sulle note di una tragica ninna nanna, che una madre dolente canta al figlio morto; addormentarsi per non pensare, e non conoscere la volgarità e lo scandalo della realtà.

I PROTAGONISTI

MARIANO BUCCINO (Basso)

Nato a Napoli nel 1987, fin da bambino canta in un coro di voci bianche, studiando contemporaneamente pianoforte ed in seguito canto e composizione. Nel 2012 viene ammesso, in qualità di allievo effettivo, all'Opera Studio dell'Accademia di Santa Cecilia di Roma, dove studia sotto la guida del soprano Renata Scotto. Contemporaneamente partecipa a diversi corsi di perfezionamento con Mietta Sighele, Roberto Scandiuzzi, Alfonso Antoniozzi e Stefano Giannini. Attualmente continua i suoi studi sotto la guida di Michela Sburlati. Risulta finalista al 53° Concorso Internazionale Voci Verdiane, città di Busseto. Quale vincitore del 65° Concorso per giovani cantanti lirici d'Europa (As.Li.Co.), debutta il ruolo di Commendatore in Don Giovanni nel Circuito Lirico Lombardo messo in scena da Graham Vick. Per Opera Lombardia interpreta anche i ruoli di di Ramfis e Re in Aida, in più di settanta recite, in molti teatri del nord e centro Italia. Successivamente è stato anche Luther e Crespel in Les contes d'Hoffmann messo in scena da Frédéric Roels sempre all'Opera Lombardia (2014-2015). Nel marzo 2015 canta al Festival Internazionale di Musica Sacra "Sanctae Julie" di Livorno, nella Petite Messe Solennelle di Rossini (edizione critica per 12 voci soliste, harmonium e pianoforti) in collaborazione con l'Accademia dei Musici di Fabriano. Canta per Sua Santità come basso solista nella Messa da Requiem di Verdi nella Basilica di San Paolo a Roma, per le vittime di Hiroshima, diretto da Tomomi Nishimoto. Ha debuttato poi, per il Musica Riva Festival, il ruolo di Colline in La Bohème. È stato Hanezo in L'amico Fritz, con la regia di Leo Nucci e la direzione di Donato Renzetti, messo in scena nei teatri di Piacenza, Modena, Ravenna. Per Opera Lombardia ha cantato il ruolo di Samuel in Un ballo in maschera, con la direzione di Pietro Mianiti e la regia di Nicola Berloffa. Nel marzo 2016 prende parte ad una produzione di Macbeth al Teatro Municipale di Piacenza, accanto a grandi nomi quali Leo Nucci e Carlo Colombara, con la direzione di Francesco Ivan Ciampa e la regia di Riccardo Canessa. Canterà poi, come basso solista, nello Stabat Mater di Rossini al Festival Internazionale "Sanctae Julie" di Livorno. Nell'estate 2016 debutta il ruolo di Orbazzano in Tancredi al Musikfest di Brema, con l'Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone. È di nuovo Samuel in una nuova produzione di Un ballo in maschera con la direzione di Donato Renzetti e la regia di Leo Nucci nei teatri di Piacenza, Ravenna e Ferrara; nonché debutta al Teatro Massimo di Palermo il ruolo di Zuniga in Carmen diretta da Alejo Pérez e la regia di Calixto Bieito. Nel 2017 sarà di nuovo Commendatore in Don Giovanni, con un importante debutto al Gran Teatre del Liceu di Barcellona con la regia di Kasper Holten, e debutterà al Teatro Petruzzelli di Bari sia nel ruolo di Ramfis in Aida, nonché nel ruolo di Raimondo in una produzione di Lucia di Lammermoor.

CLARISSA COSTANZO (soprano)

Classe 1991, il soprano Clarissa Costanzo ha intrapreso gli studi musicali presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, diplomandosi con il massimo dei voti, lode e menzione d'onore in canto. Si è perfezionata con il soprano Renata Scotto. Vincitrice di numerosi concorsi lirici internazionali tra cui il Concorso "Flaviano Labò" di Piacenza, il Concorso Voci Verdiane di Busseto (PR), il Concorso "Iris Adami Corradetti" di Padova, il Concorso Lirico "Città di Ravello", il Neapolitan Masters Competition, il BA Lirica Competition e il IX Concorso Internazionale Maria Malibran ha debuttato all'età di 21 anni nel progetto As.Li.Co OperaDomani nel ruolo di Aida nell'opera omonima di Giuseppe Verdi in una tourneè svoltasi nei teatri del Circuito Lombardo. Ha proseguito con il debutto al Teatro Municipale di Piacenza, Teatro Alighieri di Ravenna, Teatro Comunale "Luciano Pavarotti" di Modena nel ruolo di Suzel ne L'Amico Fritz di Pietro Mascagni, Amelia in Un Ballo in Maschera e in Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi con la direzione del M° Donato Renzetti e Piergiorgio Morandi. Si è esibita in diversi concerti con il baritono Leo Nucci e nel 2017 ha debuttato nel ruolo di Elcia nel capolavoro rossiniano Mosè in Egitto al Bregenzer Festspiele (Austria). Tra i suoi recenti debutti si annoverano il ruolo di Cio-Cio-San in Madama Butterfly di Giacomo Puccini con la regia di Renata Scotto e Matilde in Guglielmo Tell di Gioachino Rossini nei teatri di Como, Brescia, Pavia, Bergamo e Pisa diretta dai maestri Carlo Goldstein e Jacopo Brusa. Allieva dell'Accademia del Teatro alla Scala di Milano nel biennio 2019/21 si è esibita al Piermarini in occasione del Bulgari Gala a giugno 2021, al Ridotto dei Palchi "Arturo Toscanini" per il concerto tutto al femminile "Regine, Sante e Femmes Fatales" e per EXPO 2020 al Millennium Amphitheatre di Dubai e alla Etihad Arena ad Abu Dhabi con l'Orchestra dell'Accademia del Teatro alla Scala diretta dal M° Donato Renzetti. Ha partecipato al ciclo di concerti presso la Casa della Musica di Parma accanto al basso italiano Michele Pertusi nell'ambito del progetto "Pianse ed amò per tutti" dedicato alla vasta produzione operistica di Giuseppe Verdi. Reduce dal debutto nel ruolo del titolo in Tosca di Giacomo Puccini con la regia di Renata Scottoal Teatro G. Chiabrera di Savona e la direzione del M° Giovanni Di Stefano, tra i suoi futuriimpegni spiccano il ruolo Amalia in Napoli Milionaria di E. De Filippo e Nino Rota nei Teatri del Circuito Lombardo, e i personaggi femminili de "Il Trittico" di G.Puccini a Oviedo (Spagna,2023).

RICCARDO DELLA SCIUCCA (tenore)

Nato ad Atri (TE), muove i primi passi nella Schola Cantorum Giovanni D'onofrio, Cappella musicale della Cattedrale di Atri. Agli studi musicali ha affiancato quelli umanistici conseguendo, con lode, la Laurea in Filosofia all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove peraltro ha fondato l'associazione studentesca, L'Intermezzo, con l'intento di promuovere la cultura operistica agli studenti dell'Ateneo. Dopo alcune esperienze come corista d'opera dal 2014 intraprende l'attività di solista collaborando con il Conservatorio Luisa D'Annunzio di Pescara, con il quale ha eseguito il TE DEUM di Bruckner diretto dal Mo. Pasquale Veleno. Con l'Istituzione Sinfonica Abruzzese si è esibito in diversi concerti tra cui il REQUIEM K. 626 di W.A. Mozart, la MESSA DI GLORIA di G. Puccini e la SINFONIA IX IN RE MINORE di L.W. Beethoven.

Nel giugno 2017 ha vinto il primo premio al Concorso Lirico Internazionale Adriana Maliponte di Milano e nello stesso mese gli è stata conferita una borsa di studio al Concorso Lirico Internazionale Toti Dal Monte di Treviso. Ha vinto il primo premio al Concorso Lirico Internazionale Angelo Loforese di Milano e gli è stata conferita una borsa di studio al Concorso Magda Olivero.

Ha studiato all'Accademia di Alto Perfezionamento del Teatro alla Scala di Milano e ha debuttato nel ruolo di Nadir in ALÌ BABÀ E I QUARANTA LADRONI di L. Cherubini, Progetto Accademia 2018. Ha inoltre preso parte, nel ruolo di Nemorino, allo spettacolo L'ELISIR D'AMORE PER I BAMBINI, progetto "Grandi Spettacoli per Piccoli" edizione 2018 del Teatro alla Scala, oltre ad aver cantato nella stagione scaligera in AIDA diretta dal M° Oren e ne LA TRAVIATA a fianco di artisti come Leo Nucci, Placido Domingo e sotto la direzione del Maestro M.Chung. Ha debuttato il ruolo di Cassio nell' OTELLO di Verdi al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino diretto dal Mo. Zubin Mehta e trasmesso su Rai 5.

Ha cantato il ruolo di Rudy in METTICI IL CUORE, CANNAVACCIUOLO ALL'OPERA, OPERA LIVE COOKING al Teatro Coccia di Novara e la Petite Messe Solennelle al Teatro Petruzzelli di Bari.

Tra i recenti e futuri impegni: Rodolfo ne LA BOHÈME all'Hyogo Performing Arts Center in Giappone il suo debutto nel Festival Verdi di Parma del 2021 nel ruolo di Gabriele Adorno nel SIMON BOCCANEGRA diretto dal Maestro Michele Mariotti,il debutto al Salzburger Festspiele 2022, Alfredo ne LA TRAVIATA presso il Teatro di Erfurt, Arbace in IDOMENEO, RE DI CRETA presso il Theatre Royal de Wallonie di Liegi.

La stagione, con informazioni, prezzi e approfondimenti, su www.teatrofraschini.it

BIGLIETTERIA

Giorni e orari di apertura della Biglietteria del Teatro (C.so Strada Nuova 136): dal lunedì al sabato dalle ore 16:00 alle ore 19:00.
Tel. 0382 371214
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