In viaggio verso lo spazio con Roberto Battiston
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Negli ultimi decenni l'industria spaziale è cresciuta a dismisura e i privati cercano un ruolo da protagonisti nei settori commerciali dell'attività spaziale, a partire da quei viaggi in orbita che promettono - al momento ai soli miliardari - l'ebbrezza di emulare i cosmonauti.
Lo spazio è, oggi come non mai, presente nei nostri pensieri, nella cultura, nell'arte nonché nei piani delle agenzie spaziali. Ma cosa serve per andare su Marte o per istallare una base sulla Luna? Quali sono le sfide che devono essere affrontate? Chi rimetterà piede per primo su un altro corpo celeste? Perchè lo vogliamo fare, e con quali obiettivi?
L'affascinante tema "L'esplorazione umana dello spazio. Limiti e prospettive" verrà affrontato con una conferenza dal professor Roberto Battiston, ordinario di Fisica Sperimentale al Dipartimento di Fisica dell'Università di Trento.
L'appuntamento è per martedì 12 marzo alle 21 nella sala degli affreschi del Collegio Borromeo, l'ingresso è libero.
Il nome di Battiston, 63 anni, scienziato fra i maggiori esperti di raggi cosmici, è stato legato in questi ultimi mesi alle polemiche provocate dalla sua improvvisa rimozione da presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, avvenuta nel novembe scorso. Nella sua lunga carriera accademica e scientifica, Battiston ha tra l'altro proposto, insieme al premio Nobel Samuel C.C. Ting, la realizzazione di uno spettrometro magnetico (AMS-2) per effettuare per la prima volta misure di precisione dei raggi cosmici nello spazio. Questo strumento è diventato operativo nel 2011 a bordo della Stazione spaziale internazionale e qui "lavorerà" per almeno 10 anni.
A Battiston è stato, tra l'altro, dedicato un asteroide scoperto nel 1996: il corpo celeste è stato battezzato 21256 Robertobattiston.