Inciampare per ricordareClotilde, Carlo, Sofia, Max e Sigmund

24/01/2019  17:00 -  19:00

24/01/2019

Biblioteca Universitaria
Corso Strada Nuova, 65
Accessibile
Eventi per: Per tutti0-99
Ritratti di alcuni deportati e testo descrittivo

Info

Capienza: 120 persone

Organizzato da

Biblioteca Universitaria di Pavia
Telefono: 038224764
E-mail: antonella.campagna@unipv.it
 
Biblioteca Universitaria
Corso Strada Nuova, 65

Sessantamila piccole targhe di ottone, con incisi i nomi e le date dei deportati nei lagher nazisti, affiorano dai selciati di oltre 1800 città europee. Sono il monumento diffuso che lo scultore Gunter Demnig dedica, da 25 anni, a tutte le vittime della vergogna razziale e della persecuzione politica, perché "una persona viene dimenticata solo quando viene scordato il suo nome", dice.  

Da due anni il progetto è approdato anche a Pavia, curato dal Comitato Pietre Inciampo della Provincia di Pavia, cui partecipano ANPI Provinciale Pavia e ANED, e patrocinato da Istoreco, Provincia di Pavia e da tutti i Comuni coinvolti nelle pose.
Nel 2018 sono state posate 9 pietre, e quest'anno altre 13 sono state incastonate nel selciato presso la casa da cui venne deportata una persona cui i carnefici del lager strapparono il nome, e spesso la vita. 

A chiusura delle pose, giovedì 24 gennaio alle ore 17, presso il Salone Teresiano della Biblioteca Universitaria di Pavia, si svolgerà lo spettacolo Inciampare per ricordare. Clotilde, Carlo, Sofia, Max e Sigmund, voce recitante di Lucia Ferrati, pittura dal vivo di Giuliano Del Sorbo.

Nei lager tedeschi, oltre agli ebrei dalla "stella gialla", come i fratelli Sofia, Max e Sigmund Bick, vennero deportati, torturati o uccisi migliaia di partigiani, antifascisti e resistenti civili: per loro un "triangolo rosso" all'altezza del cuore. 

La memoria della deportazione politica è stata trascurata nel dopoguerra, benché riguardasse oltre 24 mila persone. Furono deportati, e spesso assassinati, italiani di ogni parte della penisola, antifascisti e partigiani di tutte le fedi politiche, operai colpevoli di aver scioperato e cittadini protagonisti di atti di Resistenza civile. Clotilde Giannini e Carlo Pietra furono tra questi. 

Nomi, volti e storie di donne e uomini spesso sconosciute e perse nell'oblio degli anni, ma che ora sono diventate "pietre" resistenti, su cui siamo costretti ad inciampare per ricordare. E per non dimenticare più. 
A Clotilde, Carlo, Sofia, Max e Sigmund, protagonisti e simboli di quello sterminio va l'omaggio di Lucia Ferrati e di Giuliano Del Sorbo che con la potenza delle parole (testimonianze, documenti storici, prose e poesie di G. Ungaretti, F. Matacotta, P.Calamandrei, I. Calvino, Gertrud Kolmar, Primo Levi) e con l'emozione della pittura dal vivo rievocheranno le loro irrinunciabili presenze. 
Ingresso libero fino a esaurimento posti.

Lucia Ferrati, laureata in Lettere Moderne all'Università di Bologna, ha pubblicato saggi su Dino Garrone, Ercole Luigi Morselli, Clarice Tartufari, Antonio Conti. Per l'Amministrazione Provinciale di Pesaro e Urbino, ha ideato, progettato e diretto numerosi festival tra cui: - "Sipario Ducale. Festival delle Terre di Pesaro e Urbino"; "Le Modelle. Antiche donne & Contemporanee. Percorsi di genealogia femminile";- "Perle.

Per le donne che cambiano. Il divenire della differenza" (2007).- "Per esempio. Modelli e testimoni del possibile" (2009-2011). Dal 2015 è ideatrice e direttore artistico per il Comune di Pesaro della rassegna di incontri "La strada per Pesaro. Pesaresi d'adozione". Dal 2010 è coordinatrice e direttore artistico della Rete teatrale della provincia di Pesaro per l'Amat (Associazione marchigiana attività teatrali).
Dal 1994, svolge regolarmente attività di lettrice, doppiatrice e speaker. Dal 1996 è docente di laboratori di lettura ad alta voce (prevalentemente nelle Marche ed in Emilia Romagna) presso Enti ed Istituzioni pubbliche e private. Ha all'attivo numerosissime letture sceniche in collaborazione con musicisti di fama internazionale. Fa parte del CdA del Rossini Opera Festival. 

Giuliano Del Sorbo nato in Inghilterra nel 1961 e milanese d'adozione (ma da qualche anno risiede a Pesaro) è pittore dal gesto fecondo e particolarmente espressivo, Del Sorbo è applaudito protagonista, in tutta Italia e all'estero, di coinvolgenti action paintings, ovvero esibizioni di pittura dal vivo. Al centro del suo universo c'è la figura umana: sequenze di corpi o solitarie figure, silenziosamente affaccendate ad inseguire o ad interrogarsi sul proprio destino.

Le sue opere, esposte in tutto il mondo - a New York, San Francisco, Parigi, Lione, Bologna, Venezia, Treviso, Roma, Trento, Lecce, Milano e in molte altre città italiane - sono l'espressione di una sensibilità maturata in anni di viaggi, di passioni meditate e sedimentate a lungo come il teatro, la musica e la poesia che costituiscono la naturale compagnia alla sua pittura, dove il segno, il tratto, l'energia trasmessa dal pennello sono l'essenza, il nucleo di quell'esperienza che lui stesso ama chiamare comunicazione.