Il cervello e le lingue impossibili

Può esistere una cosa come una lingua umana impossibile?
Un biologo potrebbe definire impossibile un animale che contraddicesse le leggi fisiche della natura (l'entropia, per esempio, o la gravità). 

Esistono leggi simili in grado di condizionare le lingue?
In questa conferenza esploreremo l'esistenza delle lingue impossibili, alla ricerca dell'"impronta digitale" del linguaggio umano attraverso l'insieme di proprietà che, al di là delle apparenze, tutte le lingue condividono.

Tali scoperte saranno presentate da Andrea Moro, professore ordinario di linguistica generale presso la Scuola Universitaria Superiore (IUSS) di Pavia dove svolge il ruolo di Rettore Vicario e di responsabile dell'Area delle Scienze Cognitive, Comportamentali e Sociali.

Allo IUSS ha fondato e diretto per sei anni il Centro di ricerca in Neuroscienze, Epistemologia e Sintassi Teorica NeTS.

È stato per un mandato triennale vicepresidente del Comitato Esperti per la Programmazione della Ricerca (CEPR) diretto dal MIUR.

Le basi neurobiologiche del linguaggio umano sono la sua principale linea di ricerca, campo dove ha contribuito alla scoperta della correlazione neurobiologica fra le lingue "possibili" e "impossibili", degli effetti della negazione sulla corteccia premotoria e della rappresentazione elettrofisiologica del discorso interiore.