Usare la seta per produrre il sangue in laboratorio
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Usare la seta come biomateriale per costruire un modello funzionale del midollo osseo umano, studiare come nascono le piastrine del sangue, curare le malattie e individuare nuove cure. Questo è l'ambizioso obiettivo del progetto SilkFusion, cui lavora un gruppo di ricercatori coordinati da Alessandra Balduini del dipartimento di medicina molecolare dell'Università di Pavia, che verrà finanziato nell'ambito del programma "Future and emerging Technologies" dell'Unione Europea Horizon 2020.
SilkFusion realizzerà un modello di midollo osseo 3D utilizzando seta, prodotta dal baco Bombyx Mori, che grazie alle sue caratteristiche di biocompatibilità permetterà di mimare la complessa architettura di questo organo, vitale alla produzione di tutte le cellule del sangue. Avere a disposizione questo modello in laboratorio permetterà di studiare come nascono le piastrine individuando i meccanismi di malattia e nuovi target terapeutici.
La produzione di piastrine ex vivo è una delle maggiori sfide nell'ambito di ricerca dell'ematologia con importanti ripercussioni cliniche e industriali. Si può ipotizzare che in futuro le piastrine prodotte in laboratorio serviranno non solo per capire le malattie e a stabilire nuove cure, ma potranno essere direttamente trasfuse nei pazienti evitando i rischi legati alle trasfusioni da donatori e la mancanza di scorte.