Spettri, miei compagni. Charlotte Delbo, Auschwitz e il senso della memoria

30/01/2018  18:00 -  20:00

30/01/2018

Broletto
Piazza Vittoria, Pavia
Accessibile
Eventi per: Adulti
Spettri, miei compagni. Charlotte Delbo, Auschwitz e il senso della memoria

Organizzato da

Comune di Pavia - Settore Cultura, Turismo, SUAP e Commercio, Eventi e Brand Territoriale
Telefono: 0382.399343
E-mail: cultura@comune.pv.it
 
Broletto
Piazza Vittoria, Pavia

Elisabetta Ruffini conversa con Antonio Sacchi.
Broletto, Sala Conferenze, 30 gennaio 2018 ore 18.00.

In occasione della Giornata della Memoria, il Settore Cultura, Istruzione e Politiche Giovanili organizza una Conversazione dedicata alla figura e all'opera di Charlotte Delbo, intellettuale francese di origini italiane, deportata ad Auschwitz, che ha restituito il senso dell'esperienza attraverso un sofisticato percorso letterario.

Avvicinata a Primo Levi - che conosceva la sua opera - Charlotte Delbo svolge un'intensa attività clandestina nel corso dell'occupazione nazista della Francia. Nel 1942 viene arrestata dai tedeschi insieme con il marito (Georges Dudach), che di lì a poco viene fucilato, mentre lei, dopo un breve soggiorno in carcere, è deportata con oltre 229 donne ad Auschwitz-Birkenau. I suoi libri sulla memoria della deportazione (Spettri, miei compagni, Donne ad Auschwitz, Una memoria mille voci) sono considerati tra i più importanti della letteratura di testimonianza.

Per parlare di Delbo è stata invitata Elisabetta Ruffini, direttore dell'Istituto della Resistenza e dell'età contemporanea di Bergamo, che ha curato le edizioni italiane delle opere di Charlotte Delbo. La conversazione con Ruffini sarà tenuta da Antonio Sacchi, che, per la città di Pavia e il suo territorio, si occupa da anni di promuovere presso i giovani la conoscenza della storia del secolo breve, con speciale attenzione nei riguardi della Shoah, in particolare attraverso il corso/concorso "Il tempo della Storia. Il Novecento", storica iniziativa della Provincia di Pavia.

Elisabetta Ruffini (1975) dopo avere conseguito un dottorato di ricerca sulla letteratura concentrazionaria alla Sorbonne Nouvelle di Parigi, si è specializzata nel campo della divulgazione della storia con la realizzazione di diverse mostre sul tema della deportazione e della Resistenza. Tra le più importanti: Immagini dal silenzio con Marzia Luppi (2005), Charlotte Delbo. Una memoria a mille voci (mostra italo-francese, 2013), Tutto questo diventa una storia, prima mostra sui libri scritti dal 1945 al 1948 sui Lager (2016), E' l'idea che fa il coraggio sull'esperienza femminile nella Resistenza bergamasca (2017). Cura e realizza laboratori per le scuole sul tema della memoria, con un particolare interesse per la sperimentazione nelle scuole d'infanzia e di primo grado e per l'organizzazione di incontri tra ragazzi di età e paesi diversi, con lo sviluppo della collana "Quadri" di Il filo d'Arianna, specificamente pensata per trovare un ponte immediato tra ricerca e divulgazione. E' autrice tra gli altri di: Primo Levi e la ragazzina (2005), Gli ultimi fuochi (2008), articoli su "Studi e ricerche di storia contemporanea"; collaboratrice per volumi collettanei (tra cui "Il memoriale italiano ad Auschwitz" in Storia della Shoah in Italia, Utet 2010; " 'Morti, morti, ancora morti': l'universo concentrazionario, la fotografia e l'immaginario collettivo italiano", Dopo i testimoni, Viella 2014, "D'un 'déséquilibré inoffensif' à une 'espèce de gorou'. Primo Levi et le difficile rapport avec la population italienne", in « Revue d'histoire de la Shoah », n. 206, marzo 2017). Ha collaborato alla drammaturgia di alcune pièces teatrali (Bambini, sulle leggi razziali italiani viste dalla prospettiva dei bambini, Et jamais je n'invente con testi di Charlotte Delbo) e lavora abitualmente tra Italia e Francia e con artisti e giovani per riflettere sulla costruzione di una consapevolezza del passato.