Tracce. Percorsi Longobardi

01/11/2017 - 11/11/2017
Chiostro del Monastero di San Salvatore, Via Riviera 22, Pavia
Accessibile
Eventi per: Per tutti0-99
Tracce. Percorsi longobardi

Info

Prezzo ingresso: ingresso libero

Organizzato da

Comune di Pavia - Assessorato alla Cultura
Telefono: 0382/399770
E-mail: cultura@comune.pv.it
 
Chiostro del Monastero di San Salvatore, Via Riviera 22, Pavia

Si apre la doppia personale di Sergio Maria Calatroni e Carlo Migliorini, in arte Selavy, realizzata nell'ambito di CULT CITY e inserita come evento collaterale alla mostra Longobardi. Un popolo che cambia la storia.

L'esposizione, che si intitola Tracce. Percorsi Longobardi, è una selezione di opere – pitture e disegni su carta – dell'ultima produzione dei due artisti, accompagnate da un fotodiario di Sergio Devecchi. La mostra sarà visitabile dal 1 all'11 novembre presso il chiostro del monastero di San Salvatore. L'ingresso è gratuito.

Inaugurazione:
1 novembre 2017, ore 18.00
Orari:
Sabato e domenica: 10.00-19.00
Altri giorni: 10-12.30 / 15.00-19.00
Location:
Chiostro del monastero di Sal Salvatore
Via Riviera 22, Pavia



Pavia aureolata di un'afa di presagio – si legge nel testo di presentazione alla mostra –. Una raccolta aliena di tracce, di passaggi, inesorabili andare e venire di gente d'armi, presenze agitate, trasfigurate, spoglie di austera essenzialità in ogni dove e dove i fantasmi del tempo, mai evaporati, diventano famigliari, quasi sfacciati tanto disumani e silenziosi. Semplice frugale la vita della bassa, senza troppe varianti, il testamento di una sacralità contadina, l'aura magica e formula della fatica dei campi. Lo sguardo quieto dei due fiumi tracima sui pioppi curvati a terra dalla piene insistenti nel muto lirismo d'inverni brinati e cattivi da far paura. E' da qui sono passati tutti. Vivenza arcaica d'avanguardie e rottami di spiritualità nell'incessante giustezza del tempo della vita dedicata al forgiare opere da incastonare nei ricordi. Non ci si meravigli se certi segni conducenti all'antico sono attualissimi e bastano da soli nella loro magrezza estenuante ad andare ai limiti della materia senza indulgenza. Questa è la cosa singolare e assai potente e ardua da raggiungere senza passare dall'incomposto. Così poco v'è in queste impronte dove le zone di colore cadono nel precipizio delle ombre, se non altro per ricominciare ad cercare la pittura ai suoi albori lontani e dimenticati. Tracce dunque che cercano l'eternità e poi si dissolvono. Sfuggevoli a qualsiasi definizione per salvare la loro forma più nobile e magica. Segni che muoiono e nascono ogni minuto e rimbombano nel grembo di questa città esausta nel tepidario di sassi di fiume levigati a metà. Graffiti, altri versi che chiedono la parola su muri scalcinati che guardano in alto dove passano gli angeli alla chetichella.