UNO:UNO Colori, Immagini e Lettere: I mosaici pavimentali romanici di Pavia
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Un'opera d'arte al mese, per un anno ricco di cultura.
Torna l'appuntamento con Uno:Uno. A tu per tu con l'opera, l'iniziativa organizzata dai Musei Civici del Castello Visconteo, con il sostegno dell'Associazione Amici dei Musei Pavesi, che l'ultima domenica di ogni mese conduce alla scoperta delle collezioni dei Musei pavesi, un capolavoro alla volta.
L'appuntamento è dedicato ai mosaici dell'antica cattedrale di Santa Maria del Popolo, di cui si conservano la ruota con alcuni episodi tratti dalla Psycomachia di Prudenzio con la battaglia tra la Fede e la Discordia, già posta nella navata centrale, le storie di Sant'Eustachio, che occupavano la navata nord, e altre figurazioni di uomini e animali, a cui va probabilmente aggiunto un mosaico con uccelli, esemplare per i giochi cromatici in cui i marmi bianchi, neri e colorati sono accostati con un raffinato gusto pittorico.
L'incontro sarà caratterizzato dagli interventi di Saverio Lomartire "Architettura e decorazione in età romanica a Pavia " e Maddalena Vaccaro "Il pavimento musivo dell'antica cattedrale pavese presso i Musei Civici", e sarà volto a fornire un quadro storico-artistico dell'architettura e della decorazione nella Pavia del XII secolo, e a condurre un approfondimento del mosaico di Santa Maria del Popolo, conservato presso i Musei Civici di Pavia, per comprendere al meglio gli elementi artistici che lo caratterizzano e il significato delle immagini che sono state rappresentate.
Presso i Musei Civici di Pavia è conservato un vero e proprio tesoro musivo di età medievale: si tratta dei mosaici pavimentali figurati provenienti da alcune chiese cittadine scomparse, scoperti nei secoli scorsi e portati al Castello Visconteo per la loro conservazione. Il nucleo più significativo appartiene all'antica cattedrale di Santa Maria del Popolo.
Gli altri pavimenti provengono da Santa Maria delle Stuoie, un monastero femminile di antica fondazione che si trovava di fronte alla cattedrale, la cui figurazione musiva è dedicata alla personificazione dei Mesi che rappresentano il lavoro dell'Uomo nella sua vita terrena; e da Sant'Invenzio, una chiesa parrocchiale distrutta, con le figure di animali fantastici che mostrano legami con la cultura figurativa e gli oggetti di lusso orientali.
Questi pavimenti musivi non erano i soli di Pavia perché altri si conservano ancora nei loro edifici di appartenenza: a San Michele Maggiore, San Pietro in Ciel d'Oro, San Teodoro e Santa Mostiola, e confermano quanto Opicino de Canistris aveva scritto nel XIV secolo, ammirando i numerosi mosaici pavesi per le loro immagini e lettere in svariati colori, dichiara la dottoressa Maddalena Vaccaro.