URBEX PAVIA
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La mostra URBEX PAVIA. Viaggio fotografico nelle aree dismesse, è un progetto ideato e realizzato dalla fotografa Marcella Milani (Pavia, classe 1974). L'esposizione è organizzata dal Settore Cultura del Comune di Pavia con il supporto della Fondazione Comunitaria Provincia di Pavia e dell'Associazione Amici del Carmine Onlus, e il patrocinio della Provincia di Pavia.
Le chiamano Urbex, contrazione di Urban Exploration, e sono delle vere e proprie esplorazioni urbane macchina fotografica o telecamera in spalla in tutti quei luoghi dimenticati delle nostre città: all'interno di fortificazioni, bunker, edifici, fabbriche abbandonate e luoghi fatiscenti che testimoniano silenziosamente la loro vita passata. Gli Urban Explorers agiscono principalmente di notte, scavalcando recinzioni e forzando cancelli, riscoprendo ambienti interessanti destinati al crollo e immergendosi in una realtà completamente senza tempo.
Attività nata negli USA intorno agli anni '60, Urbex si è lentamente diffusa anche in Europa, dove sono ormai molti gli artisti che cercano di cogliere, con uno scatto, quel fascino del "tempo bloccato" che emanano questi luoghi, fuori dalla storia. Tra loro c'è Marcella Milani, fotografa professionista free lance (pubblica sulle più importanti testate nazionali), che col suo obiettivo fotografico ha esplorato in un anno e mezzo di lavoro e riportato alla vita 16 aree dismesse del territorio pavese, raccontate in mostra attraverso 150 immagini inedite in bianco e nero: Necchi, Snia, magazzini Fonderie area ex Neca, Scalo Ferroviario, Idroscalo, Gasometro, Piscina Comunale all'aperto, area artigianale di via Carcano, Clinica Morelli, Istituto Neurologico Mondino, Arsenale, Caserma Maggiore Rossani, Siad, Repetto and Fontanella, Fabbricati e Magazzini di Porta Cairoli (Caserma Via Tasso), Enel.
Questi luoghi racconta Marcella Milani giacciono ormai in stato di abbandono. Si tratta di un patrimonio molto importante per la storia urbana della città ed è necessario intervenire prima che diventino del tutto inaccessibili. Per documentare questa realtà e fare in modo che possa essere consegnata alla memoria come fonte di conoscenza storica, ho creduto che fosse fondamentale fissarne il ricordo attraverso la macchina fotografica ed esporre il risultato del lavoro in una mostra e in un catalogo. Con questo progetto mi propongo di restituire attenzione e vita ai luoghi dimenticati e abbandonati di Pavia, di sensibilizzare la cittadinanza e lanciare, se possibile, l'idea di un percorso di riqualifica del territorio.
La dislocazione di queste aree sul territorio s'intreccia con la complessità dei piani urbanistici che per favorire la crescita della città rischiano ogni volta di scontrarsi con il pericolo della demolizione di queste stesse aree, trascurando i progetti per un loro recupero funzionale. Interrogarsi oggi sulla presenza di queste aree all'interno del tessuto cittadino significa riflettere sulla loro potenziale riconversione a supporto della città.
Orari:
giovedì e venerdì ore 16-19,
sabato e domenica 10.30-12.30; 16-19,
mercoledì apertura serale 21-23
Catalogo in mostra: edito dalla TCP Tipografia Commerciale Pavese, a cura di Marcella Milani.
Prefazione di Mino Milani, interventi di Massimo Depaoli, Susanna Zatti, Giacomo Galazzo e Angelo Gualandi;
con i testi di Marco Lodola, Stefano Sacchi, Filiberto Maida, Anna Cremante.
Ricerche storiche: Susanna Sora
Progetto grafico e impaginazione: Ludovica Febbroni
Stampe fotografiche: Foto Tecnica Trentani.
Incorniciatura stampe, Tarlarini Stefano Cornici.
Installazione floreale: "Il colore dei ricordi" realizzata da Deborha e Sonia Sorezzini, maestre fioriste del negozio Fiori e Foglie di Belgioioso.
L'impiego di materiali di recupero, accostato ad elementi naturali è in linea con i principi della mostra fotografica, quando la natura riprende possesso dei propri luoghi, abbandonati dall'uomo.