CRISTIAN UNDURRAGA dialoga con Esteban Fernandez Cobian

06/06/2016  18:00 -  20:00

06/06/2016

Broletto
Piazza Vittoria, Pavia
Accessibile
Eventi per: Per tutti0-99
CRISTIAN UNDURRAGA

Info

Prezzo ingresso: ingresso libero

Organizzato da

Comune di Pavia - Assessorato alla Cultura
Telefono: 0382/399770
E-mail: cultura@comune.pv.it
 
Broletto
Piazza Vittoria, Pavia

Appuntamento speciale dedicato all'architettura di respiro internazionale per le Conversazioni pavesi, organizzate dall'Associazione Pavia Città Internazionale dei Saperi: una serie di incontri durante i quali uno o più personaggi del mondo della cultura, della scienza e dell'arte (declinata nelle sue molteplici forme) intrattengono il pubblico con una "conversazione" appassionante e partecipata.

Sarà protagonista l'architetto cileno di fama mondiale Cristian Undurraga, vincitore nel 2012, con la "Capilla del Retiro", del Premio Internazionale di Architettura Sacra della Fondazione Frate Sole, e autore, tra gli altri progetti, del Padiglione Cile Expo 2015.

Organizzata in collaborazione con la Fondazione Frate Sole, la Conversazione vedrà dialogare Cristian Undurraga – invitato a Pavia come membro della Giuria della VI edizione del Premio Internazionale di Architettura Sacra – con Esteban Fernandez Cobian, architetto e docente alla Facoltà di Architettura dell'Università de La Coruña (Spagna), in un appuntamento dal titolo Architettura e natura, un incontro.

Il Cile conosce una tradizione architettonica fortemente radicata, con una scuola che è da molti anni fucina di idee brillanti e interessanti, e ha prodotto personaggi di spicco, la cui fama ha superato presto l'Oceano (non a caso, in questo 2016 è cileno il vincitore del premio Pritzker, anche direttore della Biennale di Architettura di Venezia: Alejandro Aravena).

Cristian Undurraga, attraverso una storia per immagini, racconterà dell'architettura cilena, delle sue differenze con la cultura europea e del suo rapporto molto particolare con la natura. Perché, come ha dichiarato in una recente intervista per la Fondazione Frate Sole: In Cile noi viviamo uno spazio intermedio, una sorta di spazio interno, ma aperto e direttamente connesso con l'esterno.

Potremmo dire che il confine tra interno ed esterno resta molto ambiguo nella nostra architettura, dove le opere tendono alla trasparenza, la natura penetra all'interno e l'architettura si spinge il più possibile incontro alla natura.

Diversamente da come accade in Italia, dove la storia prevale su tutto, nel Continente Americano ciò che predomina è la natura. La nostra storia è recente e si trova in piena gestazione. È per questo che il dialogo della nostra architettura è sempre un incontro con la natura. Per i popoli originari i luoghi rituali, i loro templi, sono le cime delle montagne.