Ritorno a l'Avana di Laurent Cantet (teatro senza scena)

Comune di Pavia Settore Cultura, Cinema Teatro Politeama, Fondazione Teatro Fraschini e Cinetica film club presentano:

estiva 2015 Del "visibile parlare": il cinema e l'ineffabile a 120 anni dalla nascita del Cinema, a 750 anni dalla nascita di Dante Alighieri

rassegna estiva di cinema di qualità cinema sotto le stelle 2015

idea, progetto rassegna e schede filmografiche a cura di roberto figazzolo

inizio spettacoli ore 21.30

CINEMA POLITEAMA - PAVIA

mart 25 Agosto 2015 Ritorno a l'Avana di Laurent Cantet (teatro senza scena)
Regia Laurent Cantet, interpreti Isabel Santos, Jorge Perugorría, Fernando Hechevarria, Néstor Jiménez, Pedro Julio Díaz Ferran, origine Francia 2014, durata 90'.

Cinque amici di mezz'età ed una terrazza alta che domina Cuba. È il pretesto per un incontro dopo tanti anni di vita passati lontano l'uno dall'altro. Solo il fatto che Armando, uno di loro, ritorni dopo quindici anni di esilio, renderà possibile il miracolo. Solo bevendo, ridendo, parlando, fumando, ballando, piangendo e litigando si riuscirà a guardare di nuovo l'orizzonte. Solo attraverso la musica si riuscirà di nuovo a “sentire” insieme. Laurent Cantet e la sua regia ricca di emozioni. Una libertà curiosa, la purezza del gesto, un percorso fatto di cinema.
Non gli basta vincere con il suo film La Classe il premio più prestigioso nel festival più importante del mondo, la Palma d'Oro a Cannes, Laurent Cantet, il regista di questo film, si concentra su questa parte del mondo con Verso Sud e in Sette giorni all'Avana, episodio di Fuentes. Ed è proprio su quel set che Cantet incontra lo scrittore Leonardo Padura, ed è lì che viene ad entrambi l'idea di scrivere insieme un film come Retour à Ithaque (chissà perché questo titolo in Italia? Si pensava che il pubblico si aspettasse una location Greca anziché sudamericana? E tutte le implicazioni che riguardano il viaggio di Ulisse?)  D'altronde proprio questo è il tema di Padura da sempre e per sua stessa ammissione: il posto che occupa la sua generazione nella recente storia cubana e le vicissitudini che hanno influenzato il destino individuale e collettivo di quei giovani. Tra The big Chill/Il grande freddo e “la terrazza” di Scola le accuse che volano su questa "azotèa", una parcella privata, come spiega il regista stesso, ricavata da una grande terrazza condominiale, cosa tipica a Cuba, sono letterarie, storiche, sociali e credibili al tempo stesso. Le critiche al sistema sono dure, tante e dirette. Ma (segno di un nuovo corso?) nessuna censura, forse anche grazie ai bravissimi interpreti del film, le ha in qualche modo ostacolate. Teatrale.