Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza di Roy Anderson (siamo tutti svedesi)

23/07/2015  21:00 -  23:00

23/07/2015

Via Volta 31, Pavia
Accessibile
Eventi per: Per tutti0-99
Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza di Roy Anderson (siamo tutti svedesi)

Info

Prezzo ingresso: Biglietto intero €5,00 Biglietto ridotto €4,00 Biglietto studenti €3,00

Organizzato da

Comune di Pavia - Assessorato alla Cultura
Telefono: 0382/399770
E-mail: cultura@comune.pv.it
 
Via Volta 31, Pavia

Comune di Pavia Settore Cultura, Cinema Teatro Politeama, Fondazione Teatro Fraschini e Cinetica film club presentano:

estiva 2015 Del "visibile parlare": il cinema e l'ineffabile a 120 anni dalla nascita del Cinema, a 750 anni dalla nascita di Dante Alighieri

rassegna estiva di cinema di qualità cinema sotto le stelle 2015

idea, progetto rassegna e schede filmografiche a cura di roberto figazzolo

inizio spettacoli ore 21.30

CHIOSTRO ISTITUTO VITTADINI - PAVIA

gio 23 luglio 2015 Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza di Roy Anderson (siamo tutti svedesi)
Regia Roy Anderson, interpreti Holger Andersson, Nisse Vestblom, Lotti Törnros, Charlotta Larsson, Viktor Gyllenberg, Jonas Gerholm, Ola Stensson, Oscar Salomonsson, Roger Olsen Likvern, origine Svezia 2014, durata 100'.

Due venditori di dentiere da vampiro e improbabili maschere di carnevale ci fanno da Virgilio attraverso trentanove quadretti di vita, morte, egoismo e chiusura del quotidiano, tra riflessione raffinatamente filosofica e gioco sarcastico.
Roy Andersson non ha girato molti film nella sua carriera. Soprattutto se si pensa che i suoi esordi risalgono ai primi Settanta, sulla scia della nouvelle vague cecoslovacca, la cosiddetta Nová vlna, e proseguita nei decenni per lo più con spot pubblicitari, prima di arrivare alla Living Trilogy del terzo millennio: una trilogia di lungometraggi che in A Pigeon Sat on a Branch Reflecting on Existence trova il suo esempio più compiuto.
Tra Monty Python e Aki Kaurismäki, con un gusto per il non-sense tipicamente scandinavo, Anderson aggiunge alla ricetta una ricerca visiva decisamente più stimolante anche e soprattutto grazie ad un utilizzo creativo del digitale. Come i tableaux vivants che mostrano l'armata di Carlo XII, che si ferma a un bar per una birra, un esercito coloniale che si serve di schiavi neri per alimentare un curioso marchingegno, una scimmietta usata come cavia per scopi ignoti, ma con ogni probabilità privi di senso. Una distorsione della realtà che porta l'immaginario artistico di riferimento dalle parti di Otto Dix come da quelle di Bruegel il Vecchio, che è ancora una volta ispirazione originaria, dal suo I cacciatori nella neve, infatti, deriva l'immagine dei piccioni che osservano l'inutile affanno del genere umano, placidamente poggiati su un ramo. È lo stesso regista poi a descrivere questo film come un mix di tre romanzi, Don Chisciotte di Cervantes, Uomini e topi di John Steinbeck e Delitto e castigo di Dostoevskij.
Penso che questo film sia un esempio ancora più chiaro di ciò che considero come trivialismo. Si tratta della trivialità trasformata in un'esperienza più attraente -dice il regista- e questo si applica anche alla pittura in generale, tutta la storia dell'arte è piena di trivialità perché esse fanno parte delle nostre vite, delle nostre premesse nella vita. Adoro questa cosa, e un domani vorrei diventare anche più triviale di quanto non lo sia stato in questo film. Per un artista è importante, necessario persino, smuovere i preconcetti, suscitare, aumentare il senso di colpa nel mondo. Siamo ancora tenuti a provare vergogna. In "A pigeon" ho cercato di creare una grande tensione tra il banale e l'essenziale, il comico e il tragico, ma anche le scene tragiche contengono energia e ironia”. Leone d'Oro alla Mostra del Cinema di Venezia 2014. Giocoso.

In caso di maltempo i film sarano proiettati al Cinema Politeama.