Hungry hearts di Saverio Costanzo (il dolore dell'amore)

27/06/2015  21:00 -  23:00

27/06/2015

Via Volta 31, Pavia
Accessibile
Eventi per: Per tutti0-99
Hungry hearts di Saverio Costanzo (il dolore dell'amore)

Info

Prezzo ingresso: Biglietto intero €5,00 Biglietto ridotto €4,00 Biglietto studenti €3,00

Organizzato da

Comune di Pavia - Assessorato alla Cultura
Telefono: 0382/399770
E-mail: cultura@comune.pv.it
 
Via Volta 31, Pavia

Comune di Pavia Settore Cultura, Cinema Teatro Politeama, Fondazione Teatro Fraschini e Cinetica film club presentano:

estiva 2015 Del "visibile parlare": il cinema e l'ineffabile a 120 anni dalla nascita del Cinema, a 750 anni dalla nascita di Dante Alighieri

rassegna estiva di cinema di qualità cinema sotto le stelle 2015

idea, progetto rassegna e schede filmografiche a cura di roberto figazzolo

inizio spettacoli ore 21.30

CHIOSTRO ISTITUTO VITTADINI - PAVIA

sab 27 giugno 2015 Hungry hearts di Saverio Costanzo (il dolore dell'amore)
Regia Saverio Costanzo, interpreti Adam Driver, Alba Rohrwacher, Roberta Maxwell, Al Roffe, Geisha Otero, Jason Selvig, Victoria Cartagena, Jake Weber, David Aaron Baker, Natalie Gold, Victor Williams, origine Italia 2014, durata 109'.

Film intimo ed eroico, quasi interamente asserragliato nell’universo di quattro mura da cui osserva con sensibilità le grandi questioni dell’umana e condivisa sorte.
Impossibile non farsi trasportare dalle emozioni suscitate dalla voce di Modugno mentre la sua “Tu si ‘na cosa grande” accompagna i momenti più struggenti di Hungry Hearts, D’altronde sostiene il regista Saverio Costanzo: “...il cinema è una costante lotta al superamento degli ostacoli fisici: coi nostri piccoli mezzi e dotati di Super 16 abbiamo tentato di raccontare in fretta questa storia famigliare” Fretta soprattutto per “braccare” l’attore protagonista Adam Driver:  “un fuoriclasse sia come professionista sia come persona, che aveva solo quattro settimane per noi. Abbiamo provato poco, fatto letture veloci, siamo rimasti chiusi in stanze piccole, appartamenti angusti, come si trovano solitamente a New York”. E proprio sulla metropoli americana, dove il regista ha vissuto per un periodo della vita e di cui conserva un forte rapporto emotivo Costanzo sottolinea l’estrema “aggressività, una violenza che ti porta spesso all’istinto di difesa. Anche Roma è una città violenta ma in maniera diversa, e in ogni caso non sentivo che Hungry Hearts potesse essere una storia romana, quindi ho scelto New York”.
Il racconto cinematografico adottato da Costanzo, a dire il vero, si ispira al romanzo autobiografico “Il bambino indaco” di Marco Franzoso ed è ambientato a Padova. “Ho letto il libro, certo, ma la sceneggiatura che ho scritto per il film si basa essenzialmente sul ricordo del testo, di cui ho cambiato svariati momenti, a partire dalla scena iniziale di mia pura invenzione. L’autore del libro, Franzoso, l’ho conosciuto solo a Venezia il giorno stesso della proiezione ufficiale. Fino a quel momento l’ho considerato un virtuale collaboratore alla sceneggiatura”.
I suoi “cuori affamati”, di fatto, sono due giovani che s’innamorano si sposano e hanno un bimbo. Tutto sembra procedere nella normalità finché Mina non viene assalita dall’ossessione di purezza, credendo che il proprio neonato sia speciale, un “bimbo indaco”. Lo vuole dunque preservare dagli ambienti inquinati, di qualunque natura. L’allarme arriva quando Jude scopre che il piccolo non sta crescendo e potrebbe morire di fame. Da quel momento gli equilibri familiari subiscono uno scossone e un’inevitabile discesa agli inferi dell’anima. “Il cibo è il tema apparente del film: in realtà si parla di ideologia, che è il vero demonio dell’umanità. L’ideologia è sorda, non ascolta nessuno, pensa di essere sempre nel giusto e si chiude per questo nel suo castello incantato. Per il personaggio di Mina, la purezza diventa ideologia, questo è il suo unico errore e non le buone intenzioni di far mangiare bene il bambino, cioè con prodotti sani”. La ricerca estetica incontra la metafisica e la tecnica, con l’uso di obiettivi ferocemente grandangolari ad effetto fisheye, incentivano la perdita di autocoscienza e controllo dei personaggi che in alcuni momenti sembrano avvicinare Hungry Hearts al genere horror o psico-thriller. Una scelta negata dal regista: “Non ho mai pensato di entrare nel genere horror, cerco solo di trovare la mia onestà di regista in scelte personali, talvolta maldestre, ma sempre ed inequivocabilmente mie”. Sentito.

In caso di maltempo i film sarano proiettati al Cinema Politeama.