Lettere di uno sconosciuto di Zhang Yimou (sistema e individuo)
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Organizzato da
Comune di Pavia Settore Cultura, Cinema Teatro Politeama, Fondazione Teatro Fraschini e Cinetica film club presentano:
estiva 2015 Del "visibile parlare": il cinema e l'ineffabile a 120 anni dalla nascita del Cinema, a 750 anni dalla nascita di Dante Alighieri
rassegna estiva di cinema di qualità cinema sotto le stelle 2015
idea, progetto rassegna e schede filmografiche a cura di roberto figazzolo
inizio spettacoli ore 21.30
CHIOSTRO ISTITUTO VITTADINI - PAVIA
dom 21 giugno 2015 Lettere di uno sconosciuto di Zhang Yimou (sistema e individuo)
Regia Zhang Yimou, interpreti Gong Li, Dao Ming Chen, Huiwen Zhang, Guo Tao, Peiqi Liu, Zu Feng, Ni Yan, Cina 2014, durata 111'.
Lu Yanshi è un oppositore del sistema negli anni della rivoluzione culturale, per questo è perseguitato e deve nascondersi dalla sua stessa famiglia. Intenzionato a rivedere la moglie di cui è innamorato una notte torna a casa ma la figlia, plagiata dai ricatti della compagnia di ballo cui appartiene, decide di tradirlo. Così il giorno dopo agenti governativi lo catturano alla stazione proprio mentre la moglie sta per avvertirlo. Anni dopo, finita la rivoluzione culturale, Lu Yanshi ritorna a casa ansioso di riabbracciare la moglie, ma trova una donna che in seguito ad un trauma non lo riconosce più. Lei ricorda tutto tranne il marito dissidente, e a lui non rimane che cercare di scavare nei loro ricordi, nelle memorie condivise per stimolare in lei il riemergere di un'amore.
Zhang Yimou alla stregua di un grande e popolare narratore della Hollywood degli anni d'oro. La sua carriera divisa (o moltiplicata dovremmo dire?) nella produzione di film dal carattere personal/sperimentale e produzioni classiche ed in linea con le esigenze di di una visione storica e propugnata dallo stesso governo cinese. Eccolo quindi dopo aver realizzato Sangue facile, remake in costume di Blood simple dei fratelli Coen, lavorare a diverse opere di carattere storico come la commedia romantica Under the Hawthorn Tree, inedito in Italia, I fiori di guerra e ora questo melodramma intimista ambientato a cavallo della fine della Rivoluzione Culturale.
E il punto di vista prediletto è evidente: la Rivoluzione Culturale è stato un male così estremo da riuscire non solo a cancellare le persone dai documenti e dalla storia, ma in alcuni casi addirittura dalla memoria dei propri cari. L'intuizione è quindi quella di rendere tangibile il concetto di oblio cui venivano condannati i dissidenti, Lu Yanshi subisce tutte le umiliazioni possibili, vede la propria figlia rivoltarsi contro di lui ad opera della rivoluzione e poi solo macerie: una famiglia spezzata e una moglie vicina e lontana insieme. Innamorata di lui, ma non più in grado di riconoscerlo.
Dolore e fotografia, suspense e intenerimento, molto movimento ma claustrofobicamente quasi tutto in interni. Un poliziesco/spymovie a sottrarre. Un melodramma appassionato. L'espressione della sofferenza, che non si esaurisce mai nel sentimentalismo scontato, ma vive di espressioni, affiatamento e languore. Di tensione.
In caso di maltempo i film sarano proiettati al Cinema Politeama.