Due giorni, una notte di Jean-Pierre e Luc Dardenne (non arrendersi mai)

04/07/2015  21:00 -  23:00

04/07/2015

Via Volta 31, Pavia
Accessibile
Eventi per: Per tutti0-99
Due giorni, una notte di Jean-Pierre e Luc Dardenne (non arrendersi mai)

Info

Prezzo ingresso: Biglietto intero €5,00 Biglietto ridotto €4,00 Biglietto studenti €3,00

Organizzato da

Comune di Pavia - Assessorato alla Cultura
Telefono: 0382/399770
E-mail: cultura@comune.pv.it
 
Via Volta 31, Pavia

Comune di Pavia Settore Cultura, Cinema Teatro Politeama, Fondazione Teatro Fraschini e Cinetica film club presentano:

estiva 2015 Del "visibile parlare": il cinema e l'ineffabile a 120 anni dalla nascita del Cinema, a 750 anni dalla nascita di Dante Alighieri

rassegna estiva di cinema di qualità cinema sotto le stelle 2015

idea, progetto rassegna e schede filmografiche a cura di roberto figazzolo

inizio spettacoli ore 21.30

CHIOSTRO ISTITUTO VITTADINI - PAVIA

dom 14 giugno 2015 Due giorni, una notte di Jean-Pierre e Luc Dardenne (non arrendersi mai)
Regia Jean-Pierre e Luc Dardenne, interpreti Marion Cotillard, Fabrizio Rongione, Pili Groyne, Simon Caudry, Catherine Salée, Alain Eloy, Olivier Gourmet, Christelle Cornil, origine Belgio 2014, durata 95'.

Sandra ha un marito, Manu, due figli ed è assunta presso una piccola azienda che produce pannelli solari. Oggi però i suoi colleghi sono stati messi di fronte a una scelta: se voteranno per il suo licenziamento (è considerata l'anello debole della catena, perché ha sofferto di depressione, anche se adesso sta meglio) riceveranno un bonus di mille euro, in caso contrario riconferma del posto per Sandra, ma nessun emolumento aggiuntivo al resto degli operai. Lei però non ci sta. E grazie al sostegno del marito dovrà cercare in un solo weekend di convincere chi le ha votato contro a ritornare, per una nuova consultazione, sulla propria scelta.
I fratelli Dardenne riconfermano con Deux Jours, Une Nuit il loro interesse per i problemi del mondo del lavoro. Se infatti i due registi belgi esordiscono nel lungometraggio fiction con La promesse del 1996, che profeticamente già parlava di clandestini e sfruttamento, con Rosetta tornano ad affrontare l'argomento occupazione, conquistando non solo una Palma d'oro a Cannes per loro ed una per la loro giovanissima protagonista, ma anche e soprattutto una legge a tutela del lavoro giovanile, che, in quanto originata dalle discussioni che in Belgio questo aveva suscitato, proprio dal film prende il nome.
Venute meno le tutele, con l'assenza nelle piccole aziende di un sindacato, le decisioni restano appannaggio dei proprietari. Oppure si fanno esempio di una prevedibile guerra tra poveri, che spinge ciascuno a guardare solo ai propri interessi.
Solidarietà nella famiglia, unione tra i colleghi. Forse solo certi colleghi. C'è chi si nega, chi ha paura, chi ricorda un gesto di generosità del passato. Le etnie di provenienza sono le più diverse, ma il senso di insicurezza profonda accomuna tutti. Girato in tempo reale e camera a mano il film ha una tensione inarrestabile, solo a tratti frantumata da una scena in automobile, in cui tutti cantano insieme o da piccole esplosioni di humour, che in sala suscitano risate liberatorie. Due giorni, una notte è in fondo una sonda un po’ scioccante in un occidente con livelli di solidarietà ed empatia apparentemente (e all'inizio) ridotte quasi al grado zero. Rassegnazione o combattività allora? Resa o riscatto? Ciò che conta su tutto sembrano essere dignità e comprensione per sé, che ti aprano a quella che provi nei confronti del prossimo. E che ci fanno riconoscere tra gli indimenticabili protagonisti di questo cinema forte e giusto: fragile e autentico. Un po' come noi che stiamo guardando. Vulnerabili in quanto umani. 

In caso di maltempo i film sarano proiettati al Cinema Politeama.