Viaggio tra suggestioni letterarie e artistiche.Alla scoperta di Antonello da Messina

17/12/2023  16:00

Musei Civici
Viale XI Febbraio 35, Pavia
Accessibile
Eventi per: Per tutti0-99
immagine dell'opera Ritratto d'uomo, di Antonello da Messina

Info

Prezzo ingresso: Gratuito

Organizzato da

Musei Civici di Pavia
Telefono: 0382.399770
E-mail: museicivici@comune.pv.it
 
Musei Civici
Viale XI Febbraio 35, Pavia

Gli appuntamenti di Uno:Uno. A tu per tu con l'opera dei Musei Civici di Pavia e degli Amici dei Musei e Monumenti Pavesi, con il contributo di Fondazione Cariplo, proseguono con una nuova occasione di incontro e di scoperta, che si svolgerà domenica 17 dicembre alle ore 16.00 presso la Sala Conferenze dei Musei Civici di Pavia.

Sotto ai riflettori dell'ultimo appuntamento del 2023 sarà il Ritratto d'uomo, opera di Antonello da Messina, uno dei capolavori dei Musei Civici di Pavia.

L'ultimo appuntamento sarà anche l'occasione per un momento di condivisione e scambio di auguri per le feste natalizie

. Il dipinto pavese sarà approfondito grazie alla conferenza di Serena Bertolucci, direttrice del Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura. Un viaggio tra suggestioni letterarie e artistiche porterà alla scoperta dell'umanità dei ritratti di Antonello da Messina dove il sacro e il profano si confrontano grazie alle opere d'arte. L'umanità colta dal pennello dell'artista siciliano si traduce in sguardi magnetici, espressioni enigmatiche e rappresentazioni psicologiche.

Sarà proposta l'analisi di una selezione di opere che si sono fatte testimoni dello sviluppo dell'arte italiana influenzata dal Nord Europa. I capolavori di Antonello da Messina, infatti, hanno scandito il Rinascimento italiano. Riconosciuto come il più grande ritrattista della sua epoca, Antonello si formò presso la bottega di Colantonio, nella Napoli di Alfonso d'Aragona dove era forte l'influenza dell'arte di Jan van Eyck e Barthélemy d'Eyck, che seppero trasmettere la loro cultura provenzale anche agli artisti locali.

Sembra che sia stato proprio il legame con van Eyck ad aver avviato Antonello da Messina verso la pittura a olio tanto da apprendere la tecnica: la tradizione tramanda infatti che sia stato proprio l'artista di origini messinesi ad aver diffuso in Italia tale tipo di pittura. Un grande siciliano come Leonardo Sciascia scriveva: "Antonello, dunque: e il suo essere siciliano, come personaggio e come artista; come uomo insomma la cui vita, la cui visione della vita, il cui modo di esprimere nell'arte la vita, sono irreversibilmente condizionati dai luoghi, dagli ambienti, dalle persone tra cui si trova a nascere e a passare l'infanzia, l'adolescenza."

Elemento fondamentale della pittura di Antonello è l'aspetto psicologico che riesce a trasmettere ai suoi soggetti. Per tale motivo, la sua arte si apprezza meglio proprio attraverso i ritratti: il primo eseguito è il Ritratto d'uomo del 1465, oggi custodito al Museo Mandralisca di Cefalù e che fu esposto a Pavia nel 2019-2020.

A catturare l'attenzione dello spettatore è proprio l'espressione divertita e ironica del soggetto, quasi che il pittore voglia comunicare non solo l'aspetto esteriore del personaggio ma soprattutto il suo pensiero interiore. Il viaggio alla scoperta dei ritratti di Antonello da Messina porterà anche alla scoperta dell'Ecce Homo di Genova in rapporto con il Ritratto d'uomo pavese. Il dipinto proviene dalla collezione del marchese Malaspina, che lo avrebbe acquistato presso una famiglia patrizia veronese ritenendolo un autoritratto dell'artista.

Nel catalogo manoscritto delle sue raccolte d'arte, il marchese attribuisce ad Antonello il "Ritratto in busto col nome unito al dipinto, ad olio. Pezzo assai raro" e annota che "il quadro di cui si tratta è un ritratto che credesi il suo, fatto da se medesimo, ove trovasi il di lui nome fuso nel dipinto assai ben eseguito e che mostra d'esser assomigliantissimo". Dal 1837 collocata nello Stabilimento di Belle Arti a Pavia, la piccola tavola fu trafugata nella notte tra il 10 e l'11 maggio 1970 e recuperata solo nell'agosto del 1977.

L'autografia di Antonello, negli studi più recenti generalmente accettata, è innanzitutto giustificata dall'iscrizione in caratteri capitali umanistici "ANTONELLUS MESSANEUS PINXIT" che finge di essere incisa sul parapetto posto sul lato inferiore del ritratto: un'analoga soluzione si trova nell'Ecce Homo Wildenstein e nel Ritratto Thyssen. Quanto alla datazione, fino ai primi anni cinquanta del Novecento il ritratto era ricondotto a un momento attorno al 1473.

Gli studi successivi tendono generalmente a collocare l'opera in uno stretto giro d'anni intorno al 1470 dal momento che molti elementi stilistici e tecnici sembrano richiamare le esperienze formative avute dal giovane siciliano nei suoi primi anni, nel bacino del Mediterraneo. Inoltre, l'uso del parapetto con la firma incisa rimanda al cosiddetto Timoteo di Van Eyck, mentre alcuni elementi dell'abbigliamento parrebbero ricordare la moda, più provenzale o fiamminga che italiana, degli anni sessanta del Quattrocento.

L'ingresso è gratuito, previa prenotazione all'indirizzo prenotazionimc@comune.pv.it

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