"La bambina è ferita".Una storia di accoglienza negli anni del genocidio ebraico. Incontro con Paola Vita-Finzi e Elisa Signori

03/03/2020  21:00

Collegio Nuovo - Fondazione Sandra e Enea Mattei, Via Abbiategrasso 404, Pavia
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Collegio Nuovo - Fondazione Sandra e Enea Mattei, Via Abbiategrasso 404, Pavia

Martedì 3 marzo 2020, alle ore 21.00
"LA BAMBINA È FERITA"
UNA STORIA DI ACCOGLIENZA NEGLI ANNI DEL GENOCIDIO EBRAICO
Incontro con
PAOLA VITA-FINZI
Professore Emerito – Dipartimento di Chimica - Università degli studi di Pavia
Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana
Condotto da
ELISA SIGNORI
Ordinario di Storia Contemporanea - Università degli studi di Pavia
«Io sono stata fortunata: ho solo dovuto attraversare un bosco, non il mare». (Paola Vita Finzi)
Contro l'indifferenza, ecco l'obiettivo del prossimo incontro promosso dal Collegio Nuovo - Fondazione Sandra e Enea Mattei martedì 3 marzo (ore 21), attraverso la testimonianza di Paola Valeria Vita - Finzi Zalman, oggi Professore Emerito del Dipartimento di Chimica dell'Università di Pavia.

Da quasi tre lustri insignita dell'onorificenza di Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana, sembra impossibile che oltre otto decenni fa, scolara di prima elementare, si vide costretta a vivere un ritmo diverso dai suoi compagni, perché ebrea.
Scuola nel pomeriggio e compiti al mattino per lei e altri bambini ebrei, nella scuola di via Spiga a Milano, frequentata al mattino dagli "altri", perché non si creassero commistioni indesiderate e proibite. Oggi anche una targa ricorda quegli anni di dolore e separazione.

Lei, a differenza di altri suoi compagni, che non dimentica di citare nelle sue testimonianze, è stata, a suo modo, fortunata.
Papà, ingegnere: a causa delle leggi razziali dovette intestare l'azienda da lui fondata (dopo aver perso il lavoro) a un'altra persona, non ebrea - per fortuna, fidata, in tempi in cui denunciare un ebreo significava guadagnarsi 5.000 lire, il costo di un appartamento. Mamma che ha cresciuto da sola tre figli mentre il marito era stato chiamato per la guerra d'Africa.

Una famiglia, la loro, che ospitò una ragazza di Norimberga scappata dopo la notte dei cristalli: raccontò loro cosa stava accadendo in Germania. E loro seppero ascoltare attentamente anche le storie di ferrovieri che parlavano di treni da Roma, carichi di ebrei: senza acqua per il viaggio, i prigionieri facevano cadere dai vagoni dei foglietti nella speranza che qualcuno li raccogliesse e capisse cosa stesse succedendo.

Una famiglia che cerca riparo da Venezia alla Val Pellice, sino poi in Svizzera. Dopo 36 interminabili ore al posto di frontiera, in cui si
rischiava che tenessero solo lei, la "bambina ferita", e i minori, respingendo indietro gli adulti, la famiglia è salva.

Con Paola Vita Finzi dialogherà Elisa Signori, Ordinario di storia contemporanea dell'Università di Pavia, che ai rifugiati italiani in Svizzera durante la seconda guerra mondiale ha dedicato anche recentemente un saggio. Vice Presidente del Centro interuniversitario per la Storia delle università italiane (CISUI), ha condotto ricerche su "migrazioni forzate" di studenti ebrei, e non. La memoria è anche questo, parlare (di) oggi.

Per info:
Saskia Avalle, Coordinatrice Attività Culturali e Accademiche - Relazioni esterne, Collegio Nuovo – Fondazione Sandra e Enea Mattei
relest.collegionuovo@unipv.it

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