Cultura artistica a Pavia 1800 - 2000Presentazione del volume a cura di Susanna Zatti

13/12/2019  16:30 -  18:00

13/12/2019

Castello Visconteo
Piazza Castello, Pavia
Accessibile
Eventi per: Per tutti0-99
Particolare della copertina del libro

Info

Capienza: 90 persone
Prezzo ingresso: gratuito

Organizzato da

Associazione Amici dei Musei e Monumenti Pavesi
E-mail: info@amicideimuseipavesi.it
 
Castello Visconteo
Piazza Castello, Pavia

Venerdì 13 dicembre, alle ore 16.30, presso la Sala Conferenze dei Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia, sarà presentato il volume di Susanna Zatti "Cultura artistica a Pavia 1800 - 2000".

Introduce Alessandra Ferraresi.
Insieme all'autrice intervengono Davide Tolomelli e Michele Cattane.

Ingresso libero fino a esaurimento posti.
 



Dalla fine del XVIII secolo era attiva a Pavia una Scuola di Disegno e Incisione a sussidio dell’Università, finalizzata all’illustrazione dell’anatomia e di altre discipline; ma il celebre prof. Scarpa aveva incaricato gli stessi bulinisti di riprodurre anche i capolavori della sua prestigiosa raccolta di dipinti. Da allora in Pavia la cultura artistica si è intrecciata con quella scientifica: per tutto l’Ottocento pittori e scultori, assieme ai commissari  che gestiscono la gloriosa Scuola di Pittura fondata nel 1840, sono chiamati a interpretare e soddisfare le esigenze di rappresentatività della classe colta locale - professionisti,  intelligenti committenti e munifici collezionisti - attraverso una produzione originale di destinazione privata ma anche di pubblica celebrazione dell’epopea storica, dei fatti e personaggi salienti delle istituzioni cittadine: con risultati, spesso, d’eccellenza nelle prove romantiche di Pasquale Massacra, del realista Federico Faruffini e di altri buoni allievi dell’Accademia.

Nel corso del nuovo secolo la cultura artistica locale progressivamente si apre agli influssi e alle tendenze nazionali: passa di qui la ventata futurista, un cauto simbolismo poi il novecentismo e il lirismo chiarista permeano le proposte dei giovani artisti, ma comunque sopravvive almeno fino al secondo dopoguerra, robusto e persistente, il paesaggismo post-impressionista.  Gli ultimi decenni vedono l’affermazione soprattutto di scultori, le cui opere abbelliscono il panorama urbano.

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