Custodire la memoria. Incontro con Giovanni Paparcuri

19/11/2019  21:00

Collegio Ghislieri
Piazza Collegio Ghislieri, Pavia
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Piazza Collegio Ghislieri, Pavia

La memoria civile è ciò che impedisce agli individui e alle società di vivere in un eterno presente senza radici e senza futuro. Del senso e della necessità di custodire la memoria in un Paese in cui ogni giorno di calendario avrebbe un martire laico da ricordare, se solo qualcuno ci facesse caso, si parlerà martedì 19 novembre alle ore 21 nell'Aula Goldoniana del Collegio Ghislieri.

Lo si farà attraverso la testimonianza forte di Giovanni Paparcuri, sopravvissuto alla strage Chinnici, che oggi fa vivere, nel bunkerino della Corte d'Appello di Palermo, il Museo Falcone-Borsellino, voluto nel 2016 dalla Giunta locale dell'Associazione Nazionale Magistrati, nelle stanze dei due giudici trucidati nel 1992.

Introduce e modera l'incontro Elisa Chiari, giornalista di Famiglia Cristiana.

Paparcuri faceva l'autista giudiziario a Palermo, tante volte aveva guidato la macchina di Giovanni Falcone; il 29 luglio del 1983 andò a prendere sotto casa, in via Pipitone, il Consigliere istruttore Rocco Chinnici.

Chi ha meno di cinquant'anni non può ricordare, se non l'ha ricostruito a posteriori, il botto dell'autobomba che esplose quella mattina sotto la casa del giudice, uccidendo lui, due uomini della scorta e il portiere del palazzo. Giovanni, vivo per miracolo, per caso o per destino, non lo potrà mai dimenticare, l'avrà nelle orecchie, nel corpo e nell'anima per tutta la vita.

Volevano congedarlo a 27 anni, s'è rifiutato. Non potendo più fare lo stesso lavoro, s'è trovato declassato a commesso, ma una felice intuizione di Paolo Borsellino l'ha portato a occuparsi della banca dati del Maxiprocesso, istruito dai due giudici uccisi a Capaci e via D'Amelio: una pietra miliare della lotta alla mafia.

L'iniziativa è gratuita e aperta al pubblico.

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