SIERANEVADA

04/04/2018  16:00 -  21:00

04/04/2018

Cinema Teatro Politeama
Corso Cavour 20, Pavia
Accessibile
Eventi per: Per tutti0-99
SIERANEVADA di Cristi Puiu

Info

Rassegna "Sguardi Puri"
Prezzo ingresso: Ingresso intero 5 EURO, ridotto AGIS e anziani 4 EURO, fino a 26 anni 3 EURO

Organizzato da

Teatro Fraschini
Telefono: 0382 371201
E-mail: gsollazzi@teatrofraschini.org
 
Cinema Teatro Politeama
Corso Cavour 20, Pavia

mercoledì 4 aprile 2018 ore 16 e ore 21
CINEMA e famiglia
SIERANEVADA
Regia Cristi Puiu,
interpreti Mimi Branescu, Judith State, Bogdan Dumitrache, Dana Dogaru, Sorin Medeleni,
origine Francia, Romania, BosniaHerzegovina 2016,
durata 173’.

L’azione si svolge a Bucarest tre giorni dopo l'attacco a Charlie Hebdo a Parigi. Poiché sono trascorsi quaranta giorni dalla morte di suo padre il dottor Lary si unisce ai propri familiari dalla madre, per celebrare la memoria del genitore. La riunione prende però presto una piega inaspettata. La Romania ed il potere estremo di Nicolae Ceausescu.

La sua condanna a morte e la fine di un comunismo che definire “reale” decisamente non aiuta a rendere l’idea. Se la storia passata di questa nazione e di questo popolo sono difficilmente comprensibili qui da noi, che dire della sua attuale situazione? Questo film prova a raccontarcelo attraverso lo straordinario banco di prova della “famiglia” e dei rapporti che la regolano. E se il “conducator” Ceausescu ed il suo regime (ma soprattutto l’esercizio del suo potere) si fondavano sulla bugia (FAKE NEWS?), quale strumento se non la menzogna pare vincere nella contemporanea società rumena? Diversissimo poi è il modo in cui ciascuno dei protagonisti mente.

C’è chi vaneggia di complotti inesistenti prendendo in giro se stesso e chi glorifica un passato inventandone di sana pianta doti e pregi. Chi al contrario contesta ciò che è avvenuto, ma fa finta di non accorgersi della pochezza del presente o ancora chi confida soltanto nelle gioie dell’edonismo estremo, un comportamento a rischio, che prima o poi presenterà il suo conto. Claustrofobicamente chiuso il più delle volte tra quattro mura, Sieranevada ci costringe, attraverso una macchina da presa curiosa e incalzante, a spiare continuamente i suoi protagonisti.

Buoni o cattivi, belli o brutti, per citare il cartello finale di Barry Lyndon, restano tutti in attesa di un giudizio. E siamo noi a dover produrre quel giudizio. Il dubbio rimane. Forse che un regime nefasto può prolungare in qualche caso la sua eco anche a tanti anni dalla sua scomparsa, o tutta la colpa è del presente, con la sua impossibilità a produrre nuovi, più forti e meglio credibili miti? Aperto. P.S. Se vi chiedete il motivo del titolo provate con queste due chiavi: 1) un ricordo di ambiente vagamente Western. 2) Più ironicamente il desiderio, da parte del regista, di imporre al proprio film un titolo che NON potesse essere cambiato dalla distribuzione commerciale all’estero.

rassegna cinematografica ideata e curata da roberto figazzolo